Legge incostituzionale? Falso!

Unità di crisi: difenderemo fino alla morte questa legge per difendere la salute dei cittadini e il lavoro degli operatori che la producono, Bardi faccia lo stesso per proteggere le sue promesse e la volontà unanime del consiglio regionale

Rispetto a quanto trapelato dagli incontri ufficiali, l’Unità di crisi sanitaria non può e non deve restare silente, soprattutto quando c’è da difendere strutture, operatori e pazienti dalle mistificazioni e dalla confusione.

Occorre immediatamente ripristinare i fatti, con dovizia e annessi dettagli per niente trascurabili. Primo, nella seduta del 26 luglio u.s. il Consiglio dei Ministri ha deliberato la non impugnabilità della L.R. 11/2023 senza eccezioni (legge di stabilità regionale)! È palese ed ufficiale quindi – sostiene Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di crisi sanitaria - che è tecnicamente e sostanzialmente falso sostenere che il governo nazionale abbia impugnato la legge di fronte alla Corte costituzionale e per l’effetto lo è ancor di più definirla incostituzionale senza che la Corte si sia nemmeno potuto pronunciare.

Su questa vicenda continuano a persistere aspetti per niente chiari che l’Unità di crisi si accinge ad affrontare nelle commissioni permanenti del Consiglio regionale. Infatti, ha chiesto ai quattro rispettivi presidenti di essere audita in via urgentissima “per evitare che la situazione precipiti in una confusione tale da demolire il corretto funzionamento delle attività amministrative e delle istituzioni democratiche” si legge nella richiesta. “Sentiamo il dovere – continua - di darvi elementi informativi utili e indispensabili a sostegno della vostra, a questo punto provvidenziale ed urgente, opera di rappresentanza.

“Ciò posto, l’Unità di crisi sanitaria – Basilicata (unico soggetto rappresentativo delle strutture in crisi, che ha ufficialmente proposto gran parte del contenuto dell’art.10), per imprimere una rapida soluzione della situazione che scongiuri l’immediata interruzione delle prestazioni sanitarie e il contestuale licenziamento del personale addetto, ritiene doveroso chiedere la via dell’urgenza per essere audita affinché le soluzioni previste dalla legge, non più dilazionabili, possano e debbano essere adottate attraverso le sedi più autorevoli della partecipazione democratica.”

L’Unità di crisi preannuncia iniziative di massiccia sensibilizzazione pubblica per difendere l’art. 10 della citata legge, perché con quell’articolo si difendono le prestazioni sanitarie, i pazienti, gli operatori e le stesse strutture. La salute riguarda tutti, nessuno escluso.