Uno sconcertante ed imbarazzante silenzio del Presidente della Regione Vito Bardi

Tutte le associazioni di categoria unite chiedono un incontro urgentissimo per scongiurare l’ineluttabile e nefasto epilogo

Se l’attuale governo regionale ha avuto un merito, per le scelte e la gestione della sanità pubblica, è quello di essere riuscito ad unire tutte le sigle rappresentative del comparto della sanità accreditata lucana, che in questi giorni, con il supporto dell’Unità di Crisi Sanitaria, hanno comunicato l’ennesimo allarme rosso e un appello a non tergiversare ulteriormente nel risolvere la grave crisi di un intero comparto che ha comunicato, caso unico nelle Regioni d’Italia, di uscire dal SSR a partire da Gennaio. Perché, nella situazione attuale, tutte le strutture accreditate non potranno sostenere economicamente questa attività e saranno costrette ad annullare centinaia di migliaia di prestazioni a causa dei mancati pagamenti e della perenne assenza di programmazione sanitaria da parte della Regione Basilicata.

Nonostante la questione sia ben nota al Governo Regionale, sembra che ciò non sortisca alcun effetto, ed è davvero imbarazzante e preoccupante questo silenzio, considerando tra l’altro i numerosi impegni presi pubblicamente negli ultimi mesi e nello scorso anno.

Non possiamo e non vorremmo credere che al Presidente Bardi e l’Assessore Fanelli difettino le capacità e la serietà necessarie per ricoprire il loro ruolo istituzionale. Certo registriamo, leggendo i giornali, che quotidianamente emergono denunce e criticità riguardo a tutto il settore della sanità regionale che devono essere gestite, perché a quanto pare ancora non si è riusciti ad imprimere le svolte più e più volte annunciate. Ma ignorare completamente e rimanere in assoluto silenzio di fronte ad un disastro annunciato, certamente non fa onore. La speranza è che questo silenzio sia dovuto ad un grande lavoro in atto, all’insaputa di tutti ed in forte ritardo; che l’inerzia sia solo apparente e che i cittadini verranno alla fine stupiti positivamente da una soluzione efficace. Ce lo auguriamo e lo speriamo, poiché se così non fosse sarebbe veramente la fine e la palese dimostrazione del fallimento di un’intera classe politica e dirigenziale, ma soprattutto sarebbe la fine per il diritto alla salute dei cittadini lucani e per le aziende ed i lavoratori di un intero comparto.

Necessariamente allarmati da tutto ciò, da questo silenzio, ieri 19 dicembre, tutte le associazioni di categoria (Anisap, Aspat Basilicata, Cicas, Federbiologi, Federlab e Sanità Futura), con una comunicazione congiunta al Presidente, all’Assessore, ai direttori delle AA.SS.LL e del Dipartimento Salute, hanno richiesto di essere convocate urgentemente per mercoledì 21, perché, come si legge nella missiva, a gennaio si prefigura l’impossibilità economica a poter sostenere l’esercizio delle proprie attività in nome e per conto del SSR. “Il venir meno dell’intero comparto del privato accreditato dal SSR, a causa di un’evidente mancanza di programmazione regionale della spesa sanitaria, produrrebbe oltre al crollo dei livelli occupazionali, anche uno straordinario deficit di assistenza sanitaria di portata regionale relativamente alle prestazioni di specialistica ambulatoriale. Nello stigmatizzare il silenzio e l’inerzia a fronte di quanto rappresentato, le Associazioni di rappresentanza del privato accreditato di Basilicata, chiedono pertanto di essere convocate in via d’urgenza per mercoledì p.v. affinché, da un confronto serrato e risolutivo, si possano scongiurare le nefaste conseguenze largamente già rappresentate.”