Al centro di tutto c’è bisogno di un "bonus salute". Si prospetta un 2023 ancora più catastrofico in cui i lucani potranno curarsi solo se hanno i soldi

Ritardi nelle cure: i fondi ci sono, ma la gestione è la grande assente e la salute è in pericolo

L’opinione pubblica deve essere informata. Martedì 13 dicembre, a partire dalle 11.00, attraverso una conferenza stampa presso la Sala A del palazzo del Consiglio Regionale, si tornerà ad affrontare con estrema impellenza la grave situazione in cui versa la sanità lucana. Il focus sarà in particolare sulla vicenda che ha devastato le strutture sanitarie accreditate che, nonostante siano state più volte elogiate e ringraziate per il lavoro svolto a favore dei cittadini, sono state colpite duramente attraverso un incomprensibile taglio dei fondi (che pure sarebbero disponibili), mettendo di fatto a rischio aziende, lavoratori e la salute dei cittadini. Ricordiamo che l’intero comparto della Sanità Accreditata in Basilicata, nonostante incida solo il 2,4% di tutta la spesa sanitaria regionale, ha attenuato in modo importante la catastrofe sanitaria in atto in Basilicata, riuscendo ad erogare, soprattutto, le prestazioni di specialistica ambulatoriale di cui i cittadini avevano assoluta necessità e che il SSR non è riuscito a garantire direttamente. Parliamo di visite, esami specialistici e cure spesso salva vita, così come le terapie fisioterapiche.

Questa situazione è scaturita da una nefasta delibera approvata in maniera anomala e in fretta e furia il 2 Agosto, tramite un iter palesemente fuorilegge che provocherà ulteriori azioni legali a spese della regione e a danno dei cittadini, così come le precedenti 12 delibere sui tetti di spesa annullate dal TAR.

Si è cercato in questi mesi di mettere una pezza al danno fatto e la Giunta si è mossa solo in seguito alla pressione e all’indignazione da parte di tutto il Consiglio Regionale e in seguito alle forti proteste di operatori e cittadini che hanno ogni volta dovuto tirare per la giacca coloro che hanno la responsabilità di gestire la questione e che avrebbero dovuto agire immediatamente di propria sponte, ma che sono stati spesso latitanti ed indifferenti di fronte ad un grave problema che è al primo posto per i cittadini, ovvero la salute.

Da un punto di vista amministrativo tutto è stato gestito in modo sospettosamente lento e per nulla trasparente, creando disservizi ai pazienti, alle imprese e ai loro lavoratori, generando un danno che ormai non potrà più essere sanato.

Ma la questione principale è che ancora oggi, nonostante ci siano le risorse economiche, per gli ultimi mesi del 2022 ancora non sono state stanziate. Tutto ciò è inaccettabile sia da un punto di vista della gestione della salute pubblica che della necessaria trasparenza amministrativa. In genere è proprio quando manca la dovuta e necessaria trasparenza, quando le istituzioni politiche ed amministrative si sottraggono al confronto pubblico, che si creano le condizioni in cui prolifica la malaburocrazia e la corruzione. Quando la politica fa promesse di facciata e poi si dilegua, lascia colpevolmente via libera alla malaburocrazia. Per come stanno le cose e per come sono state gestite, si prospetta un 2023 ancor più catastrofico dell’anno in corso, e i cittadini lucani, in particolare quelli di determinati territori (come il Vulture Melfese e il Materano ad esempio) già pesantemente colpiti, non sapranno più dove potersi curare, se non a pagamento. Per questo è necessario allertare immediatamente l’opinione pubblica, riguardo al disastro in atto, continuando a lottare e sperando che chi ha la responsabilità di tutto ciò si attivi finalmente a risolvere il problema in modo definitivo.

Alla conferenza stampa sono invitati giornalisti e cittadini.