Riusciranno Fanelli e la Giunta
a non infrangersi contro
gli scogli della malaburocrazia?

Un ulteriore voto unanime del Consiglio regionale per scongiurare la crisi occupazionale e l’emergenza sanitaria

L’emergenza sanitaria non è ancora finita, questo deve essere ben chiaro a tutti. Fino a quando non arriveranno i pagamenti, la situazione è uguale all’altro ieri. Le prestazioni specialistiche sono sempre a rischio, così come i posti di lavoro delle strutture che sono state colpite dai tagli e che sono in fortissima sofferenza, non riuscendo più a pagare stipendi e contributi.

L’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale del DDL “misure urgenti in materia sanitaria”, che prevede l’utilizzo dei fondi già disponibili, ma ancora non utilizzati per la specialistica ambulatoriale, ci dice chiaramente che tutti i consiglieri regionali hanno espresso ulteriormente la volontà di risolvere la questione, consapevoli che si tratta di una situazione molto delicata che mette a rischio posti di lavoro e la salute dei cittadini lucani, con la possibilità di creare forti tensioni sociali.

Si tratta sicuramente di un ulteriore e forte segnale del Consiglio, ma adesso servono atti amministrativi rapidi e concreti da parte della Giunta e delle AASSL per poter giungere finalmente agli effettivi pagamenti delle prestazioni. Fino a quando ciò non avverrà, il rischio è che la soluzione definitiva arrivi troppo tardi o che venga affossata dalla malaburocrazia: l'emergenza sanitaria non è ancora conclusa.

Sia la giunta che i consiglieri sanno bene che, ad ogni modo, le risorse previste dal DDL non sono sufficienti.

Stanno tra l’altro aumentando, così come previsto dalle nostre proiezioni, le strutture che hanno superato il tetto previsto dalla delibera 482, realizzando ulteriori situazioni di criticità per i cittadini, allungando oltremodo le liste di attesa.

Adesso, per far sì che le ASL provvedano ad effettuare i primi pagamenti, occorrono atti concreti. La speranza è che non si realizzi quello che è stato il vero vulnus di questi anni, ovvero che gli uffici deputati alla stesura delle delibere le scrivano tardi e male, rendendole di fatto inique e improduttive, scavalcando così quella che è la volontà politica e le intenzioni espresse dal Consiglio regionale.

Per questo era stato individuato come strumento opportuno quello di un’apposita task force, proprio per scongiurare tali rischi e per poter agire con la rapidità imposta dalla gravità dell’emergenza, giungendo velocemente agli atti amministrativi necessari per evitare l’ecatombe sanitaria.

Un’apposita delibera della giunta resta, ancora oggi, il passo più importante e necessario da fare per risolvere definitivamente, rapidamente ed efficacemente la vertenza.

Ma dobbiamo registrare con amarezza e viva preoccupazione che allo stato attuale la Task Force dell’assessorato retto da Fanelli non ha prodotto nulla, con pregiudizievole ritardo per la risoluzione dell’emergenza.

Soprattutto ci allarma il fatto che fino ad oggi non ci sono notizie di sorta riguardo allo stato dei lavori portati avanti dalla task force. La stessa preoccupazione che è stata espressa dai sindacati dei lavoratori che hanno richiesto venerdì al prefetto di convocare un tavolo con le parti in causa.

Solo nel momento in cui le ASL pagheranno quanto dovuto, si potrà effettivamente dire che l’emergenza è stata scongiurata e, anche allora, i danni subiti non saranno stati senza conseguenze, augurandoci che qualcuno non resti definitivamente morto sul campo di battaglia.

Riuscirà l’assessore Fanelli a portare a casa l’obiettivo? O ancora una volta la mala burocrazia tratterrà tutto nella sua palude, con buona pace della giustizia, del diritto alla salute e del lavoro svolto dalla politica? È proprio a tal riguardo che chiediamo all’assessore, a cui diamo il merito di essersi speso fino in fondo per una rapida approvazione del DDL, un celere incontro per poter garantire una svolta concreta e rapida alla vertenza, in quanto la variabile tempo è cruciale e non può essere ignorata.