UNITÀ DI CRISI SANITARIA
BASILICATA

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IL RIASSUNTO AGGIORNATO DI TUTTA  LA VICENDA

18 ottobre: LISTE DI ATTESA E ASSISTENZA SANITARIA: LA BASILICATA È OSTAGGIO DELL’ASSESSORE FANELLI

Alla gravità delle prestazioni negate si aggiungono i giochi di potere e la capacità di sorridere cinicamente davanti a tutto e a tutti. L’Unità di Crisi invita i consiglieri regionali ad una mozione di sfiducia per mettere la sanità lucana al riparo da chi vuole continuare a produrre danni e imbrogli quotidiani

Associazioni di pazienti, sindacati, lavoratori del comparto sanitario, strutture in crisi e pazienti dimenticati, tutti sono consapevoli che mai come in questo ultimo periodo la sanità lucana versa in condizioni pietose su tutti i fronti. Se prima non era l’età dell'oro, adesso (e il covid non può essere una scusante per tutto all’infinito) siamo arrivati ad una situazione davvero patetica. Leggi tutto il comunicato.

10 ottobre: RITARDI E RINUNCIA ALLE CURE: LE SCOMODE VERITÀ DELL’EMERGENZA SANITARIA

Ecco perché i dati “ufficiali” sono inattendibili. Le testimonianze dirette di pazienti e associazioni, oltre alle tante ombre riscontrate. Ci aspettiamo che nella prossima Giunta, Bardi e Fanelli adottino la delibera urgente

Il 27 luglio dello scorso anno la Regione Basilicata dichiarò ufficialmente che 220.000 prestazioni sanitarie erano in lista di attesa, un numero di per sé già abbastanza impressionante, ma che non è nulla rispetto ad un ulteriore fenomeno, su cui non ci sono in Basilicata numeri precisi, ma il cui impatto (disastroso) sulle proprie vite i pazienti conoscono purtroppo bene. Leggi tutto il comunicato.

5 ottobre: SANITÀ LUCANA: VITA INTENSA, FUTURO INCERTO E SOLUZIONI ANCORA IN LISTA D’ATTESA

Dopo il voto favorevole del Consiglio, quattro delibere di Giunta potrebbero in parte rimediare i danni già subiti dalle strutture private accreditate, ma il fattore tempo è fondamentale

Finalmente si chiarisce che gli obiettivi della “legge salva cure” possono essere salvati con quattro delibere di Giunta regionale. Questo in estrema sintesi è il risultato del Consiglio regionale che si è espresso sulla tormentata vertenza della sanità accreditata.

Due aspetti vanno sottolineati: 1) nessun voto contrario, ma non c’è più l’unanimità che ha sempre chiesto e ricevuto l’Unità di Crisi Sanitaria; 2) adesso la responsabilità è solo della Giunta Bardi e della sua maggioranza. Leggi tutto il comunicato.

3 ottobre: EMERGENZA LISTE DI ATTESA: ULTIMA OCCASIONE PER SALVARE LA SALUTE DEI LUCANI E LA DIGNITÀ DEI CONSIGLIERI

Il Consiglio regionale e poi la Giunta sono chiamati alla prova dei fatti. Nel frattempo, le prime strutture sanitarie sono costrette a fermare le prestazioni, lasciando intere comunità senza servizi sanitari

Ieri la prima struttura, a Irsina, ha chiuso l'erogazione delle prestazioni in nome e per conto del SSN, iniziando così la procedura di liquidazione e cessazione dell'attività. Un'agonia a fuoco lento causata dall'inconcludenza delle istituzioni. 

La crisi delle strutture sanitarie accreditate, oltre ad aver fatto schizzare le liste di attesa (o meglio i ritardi nelle cure) rischia adesso di lasciare definitivamente senza importanti servizi sanitari intere fasce di popolazione e aree geografiche. Un catastrofico effetto domino che ha avuto inizio a luglio del 2022. Ieri è toccato ad Irsina, all'unica struttura presente in quel territorio, le prossime comunità colpite saranno quelle di Policoro, Avigliano, Senise, Matera, e via via le altre. Tutto questo non merita certamente l'indifferenza né l'inconcludenza delle istituzioni che sono chiamate ad agire ora più che mai. Leggi tutto il comunicato.

23 settembre: APPELLO AI CAPIGRUPPO DEL CONSIGLIO REGIONALE E AI CONSIGLIERI

Videomessaggio di Michele Cataldi, portavoce dell'Unità di Crisi Sanitaria di Basilicata, in vista del Consiglio Regionale del 26 settembre 2023

Egregi consiglieri,

martedì prossimo, il consiglio regionale dovrà ancora una volta ripiegarsi sulla crisi delle strutture accreditate che, come ormai tutti sappiamo, è in strettissima connessione con l’esplosione delle liste di attesa e della mobilità sanitaria passiva.  Leggi tutto il messaggio.

20 settembre: SANITÀ PUBBLICA ED EMERGENZA LISTE DI ATTESA: IL CONSIGLIO COMUNALE DI MELFI VOTA COMPATTO NEL CHIEDERE AL GOVERNO REGIONALE DI RISPETTARE GLI IMPEGNI PRESI CON I CITTADINI E LE STRUTTURE ACCREDITATE

Unità di Crisi: la “casa comune della salute pubblica” brucia e bisogna spegnere subito l’incendio, non c'è altro tempo da perdere

Durante il Consiglio Comunale aperto di Melfi, con oggetto “Ospedale di Melfi e rete territoriale socio sanitaria”, che ha visto la presenza dell’assessore Fanelli, del nuovo direttore dell’ASP, dr. Maraldo, e del direttore del San Carlo, Spera, oltre che di numerosi consiglieri regionali, sindaci del Vulture Melfese e Alto Bradano, rappresentanti sindacali, operatori sanitari e cittadini, si è parlato inevitabilmente della questione della crisi delle strutture sanitarie accreditate che accentua le difficoltà dell'assistenza territoriale. Il problema, che si trascina ormai da un anno, ha prodotto  l'aumento delle liste di attesa (meglio chiamarle “ritardi nelle cure”) che sta portando i cittadini lucani all’esasperazione e alla disperazione, costringendo in troppi casi addirittura a rinunciare del tutto a curarsi.  Leggi tutto il comunicato.

16 settembre: EMERGENZA SANITARIA E LISTE DI ATTESA: L’UNITÀ DI CRISI HA LA SOLUZIONE!

Rete ospedaliera, strutture accreditate, liste di attesa e mobilità sanitaria: Michele Cataldi (Unità di Crisi Sanitaria) presenterà a Melfi una proposta risolutiva in occasione del Consiglio Comunale aperto dedicato alla Sanità

Il consiglio comunale aperto del 19 settembre, convocato nella cittadina federiciana, avrà il seguente oggetto “Ospedale di Melfi e rete territoriale socio sanitaria” e, in questo momento in particolare, quando si discute di organizzazione sanitaria, dei problemi dei cittadini e degli operatori del settore, non si può prescindere dal prendere in considerazione i temi delle liste di attesa, della mobilità passiva e della crisi delle strutture sanitarie accreditate, essendo evidentemente temi fra loro strettamente collegati.  Leggi tutto il comunicato.

14 settembre: SE NON C’È UNA SOLUZIONE IL POPOLO DELLE LISTE DI ATTESA VUOLE IL NOME DEL COLPEVOLE. NON SI PUÒ FAR FINTA DI NON AVER CAPITO

Vogliamo il nome di chi ha scritto i finti chiarimenti al Ministero

Le liste di attesa esplodono, la mobilità passiva aumenta di conseguenza fino a raggiungere vette mai toccate prima d’ora, per non parlare di un problema ancora più grave, ovvero delle persone che a causa di questa situazione rinunciano a curarsi, non essendoci alternative.

L’Unità di Crisi in oltre un anno ha proposto e collaborato costantemente con cittadini ed operatori del settore, proponendo numerose strade rapide e risolutive che la Giunta regionale e il presidente Bardi non hanno potuto (o voluto?) realizzare. Il tempo ormai è scaduto e, nonostante la soluzione fosse stata trovata dopo un duro lavoro e condivisa da tutte le forze politiche che l’avevano approvata all’unanimità, ad oggi risulta ancora inattuata. Stiamo assistendo in questi giorni ad un triste e grottesco teatrino della politica che cerca di prendere tempo quando ormai non c’è n’è più, quando l’insofferenza e le sofferenze dei cittadini sono arrivate al culmine e le vittime sono già tantissime.  Leggi tutto il comunicato.

11 settembre: CRISI SANITARIA: LA SANITÀ STA BRUCIANDO E CHI POTEVA SPEGNERE L’INCENDIO LO HA FATTO USANDO DELLA BENZINA

Chi ha scritto il documento inviato al MEF? Scoppia il giallo di una lettera senza firma, senza data e senza numero di protocollo che ha provocato la richiesta di abrogazione di due commi dell'articolo 10

La missione dell’Unità di Crisi Sanitaria di Basilicata approda ad un vero e proprio “giallo”. Volendo continuare nella metafora della casa che sta bruciando (l’art. 10 salva-cure), per farci capire e per far sapere a tutti, dobbiamo prendere in prestito il genere letterario del “giallo” che riguarda tutte le storie d'indagine con un antefatto delittuoso e con un'attività di ricerca per scoprirne l'autore. Scoprire chi è l’autore dell’incendio, è ormai una missione sulla trasparenza e sulla verità. Intanto, occorre individuare il “corpo del reato”. È presto detto: i ridicoli chiarimenti del Dipartimento salute sono il corpo del reato. L’incendio nasce da lì. Se i chiarimenti non fossero stati scritti in quel modo grossolano che tocca punte di dislessia, il Ministero non avrebbe chiesto l’abrogazione delle norme contestate, il presidente Bardi non avrebbe risposto con un impegno a farlo e l’incendio della “casa” salva-cure non sarebbe in atto. Leggi tutto il comunicato.

8 settembre: RILEVAZIONE EMPIRICA SULLE LISTE DI ATTESA DEL SSR LUCANO

Rilevazione empirica sulle liste di attesa del SSR lucano

L'Unità di Crisi Sanitaria di Basilicata presenta una "Rilevazione empirica sulle liste di attesa del SSR lucano". Di seguito, è esposta la rilevazione condotta in modo empirico nell'ambito delle 69 prestazioni di specialistica ambulatoriale indicate come “critiche” dal PNGLA (Piano Nazionale di Governo delle Liste d'Attesa).

Durante la conferenza stampa/dibattito sulla Crisi Sanitaria che si terrà a Melfi, domenica 10 settembre (alle ore 10.30, presso la sala White Hollywood - Largo Stazione), saranno divulgati ulteriori documenti che mettono in relazione le liste di attesa con l'Articolo 10 della Legge di Bilancio regionale; articolo che, ricordiamo, sarà discusso nel prossimo Consiglio regionale straordinario. Leggi il report.

7 settembre: CRISI SANITARIA: NON C’È SOLUZIONE SENZA UNANIMITÀ

L’appello ai cittadini e ai consiglieri regionali  per la  difesa della “norma salva cure”

Martedì prossimo ci sarà il Consiglio regionale straordinario dedicato alla sanità: si decide il futuro della salute dei lucani e non ci sarà soluzione senza unanimità. È questa la convinzione dell’Unità di Crisi Sanitaria che diventa un pressante appello ai consiglieri regionali che il prossimo martedì si riuniranno in un Consiglio per discutere sull’attuazione dell’ormai famigerato articolo 10. Per l’Unità di Crisi però, la politica, o meglio le legittime ma diverse posizioni politiche tra maggioranza e minoranza non possono e non devono essere motivo per dividersi sull’emergenza sanitaria. L’appello, dunque, è che tutto il Consiglio riconfermi nuovamente la propria volontà unanime di avere a cuore gli interessi e la salute dei lucani, proteggendo quanto stabilito a maggio con l’approvazione dell’articolo 10 che avvenne proprio in maniera unanime. Leggi tutto il comunicato.

28 agosto: CRISI SANITÀ, CATALDI SCRIVE AL SINDACO DI MELFI PER RICHIEDERE UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO

Lettera di Michele Cataldi, portavoce dell'Unità di Crisi Sanitaria della Basilicata, inviata al Sindaco della Città di Melfi, Giuseppe Maglione, e, per conoscenza, ai Consiglieri comunali di Melfi

Egregio Sindaco,

ci rivolgiamo, nuovamente, a lei quale Ufficiale di Governo in quanto primo cittadino, responsabile della condizione di salute della popolazione e nel territorio di Melfi. Lo facciamo a nome dell’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata che annovera tra i propri partecipanti il poliambulatorio specialistico Polimedica operante nella città di Melfi. Leggi tutta la lettera.

25 agosto: LA CRISI SANITARIA E L’AGENDA DELLE FORZE POLITICHE. DIRITTO ALLE SALUTE IN BASILICATA COME NEL GIOCO DELL'OCA: APPENA C’È LA SPERANZA DI UN PASSO AVANTI, SE NE VOGLIONO FARE QUATTRO INDIETRO. ULTIMO CAPITOLO

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti"

Benvenuti al terzo ed ultimo capitolo del racconto. Lo abbiamo un po' romanzato e un po' colorito, senza però tradire la realtà dei fatti, nel tentativo di renderlo meno indigesto, visto che si parla di leggi, burocrazia e intrighi di palazzo. Per chi non avesse di meglio da fare, o magari è ancora in vacanza, ed ha voglia di capire il perché la sanità pubblica rotola senza freni verso lo sconquasso, può andarsi a leggere le prime 2 puntate. Leggi il terzo capitolo.

22 agosto:  L’INGENUITÀ DI UN PRESIDENTE DI REGIONE. SECONDA PARTE DI UN RACCONTO IN 3 PUNTATE

Un pasticcio, un complotto? Di sicuro una forzata montatura

Per un attimo, solo un istante. Proviamo ad immaginare che il presidente della nostra regione non abbia un nome, che non si chiami Vito Bardi. Che sia semplicemente il nostro presidente, di tutti. Proviamo a sognarlo, con il volto di uomo pulito, dallo sguardo leale che rivela di avere a cuore il bene dell’intera umanità, e quindi, di certo vuole bene anche ai i lucani. Immaginiamolo proprio così. Ci riusciamo? Bene. Allora possiamo proseguire nel racconto.  Leggi il secondo capitolo.

12 agosto: VACANZE AGOSTANE 2023 

Buone vacanze a tutti, anche a quelli che non se le meritano 

Oggi è 12 agosto, quasi tutti vanno in vacanza. È del “quasi tutti” che vorrei parlare. In quel “tutti” c’è anche il consiglio regionale e la giunta con il suo presidente. Nel “quasi”, che non va in vacanza, ci sono sicuramente i lucani bisognosi di cure urgenti. E poi, tra il quasi e la vacanza c’è qualcosa che non si vede. Ci sono quelle strutture in crisi che devono stare chiuse per forza, magari con la scusa delle ferie, perché tanto le risorse regionali non ci sono e i costi non si possono coprire. Per cui, non resta che far finta di godersi un’amara e obbligata vacanza.  Leggi tutto il comunicato.

11 agosto:  IN BASILICATA 1+1 FA 11! I NUMERI NON TORNANO. SPIEGHIAMO PERCHÉ CON UN RACCONTO IN 3 PUNTATE

Intanto il bene dei lucani, tra liste di attesa e mobilità passiva, è sempre più difficile trovarlo nella realtà

Un attimo dopo che l’Unità di crisi ha inviato una richiesta di confronto urgente e pubblico a tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale, mettendola per conoscenza a tutti i parlamentari lucani e ai capigruppo regionali, si riaccende l’attenzione sulla crisi della sanità lucana.

Adesso spetta a noi inserire i riflettori su fatti precisi, evitando accuratamente il rumore di fondo che produce solo depistaggio. A mero titolo di cronaca, precisiamo che l’Unità di Crisi, come sempre, ha testardamente cercato il dialogo costruttivo, pubblico e trasparente. Non si stancherà mai. Eppure, dai palazzi continuano a sbandierare la necessità del dialogo, ed è fin troppo triste subire quello tra sordi. Leggi il primo capitolo.

8 agosto: NON È POSSIBILE ANDARE IN VACANZA

L’Unità di Crisi sanitaria di Basilicata chiama all’appello le forze politiche e l’opinione pubblica affinché si faccia subito chiarezza su una situazione “strana” che farà aggravare ancor di più le liste di attesa con la chiusura di decine di strutture territoriali

È stata annunciata una incredibile marcia indietro su un provvedimento (pienamente efficace e vigente) il cui obiettivo era quello di risolvere la crisi sanitaria in Basilicata che ha allungato oltremodo le liste di attesa nell’ultimo anno, come ben sa ogni cittadino, avendolo sperimentato sulla propria pelle e come, tra l’altro, è stato messo in luce dai recenti rilevamenti empirici. Leggi tutto il comunicato.

5 agosto: LEGGE INCOSTITUZIONALE? FALSO!

Unità di crisi: difenderemo fino alla morte questa legge per difendere la salute dei cittadini e il lavoro degli operatori che la producono, Bardi faccia lo stesso per proteggere le sue promesse e la volontà unanime del consiglio regionale

Rispetto a quanto trapelato dagli incontri ufficiali, l’Unità di crisi sanitaria non può e non deve restare silente, soprattutto quando c’è da difendere strutture, operatori e pazienti dalle mistificazioni e dalla confusione.

Occorre immediatamente ripristinare i fatti, con dovizia e annessi dettagli per niente trascurabili. Primo, nella seduta del 26 luglio u.s. il Consiglio dei Ministri ha deliberato la non impugnabilità della L.R. 11/2023 senza eccezioni (legge di stabilità regionale)! È palese ed ufficiale quindi – sostiene Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di crisi sanitaria - che è tecnicamente e sostanzialmente falso sostenere che il governo nazionale abbia impugnato la legge di fronte alla Corte costituzionale e per l’effetto lo è ancor di più definirla incostituzionale senza che la Corte si sia nemmeno potuto pronunciare. Leggi tutto il comunicato.

17 luglio:  UNITÀ DI CRISI SANITARIA BASILICATA CHIEDE UDIENZA URGENTISSIMA AI PRESIDENTI DI TUTTE LE COMMISSIONI PERMANENTI DEL  CONSIGLIO REGIONALE

Rimasto inattuato l’art. 10 della legge di Bilancio, le conseguenze stanno facendo precipitare la situazione verso una vera e propria debacle per pazienti e strutture

Una richiesta di audizione urgentissima è stata inviata ai presidenti  di tutte le Commissioni permanenti del  Consiglio Regionale: Gianuario Aliandro, Luca Braia, Piergiorgio Quarto e Gerardina Sileo dal portavoce dell’Unita di crisi sanitaria Basilicata, da Michele Cataldi. “Nel dare per acquisito che lei sia informato su quello che sta accadendo nei rapporti tra le strutture sanitarie accreditate con il SSN e la Regione e di come sia rimasto inattuato l’art. 10 della legge di Bilancio, che pure era stato fortemente voluto per risolvere la crisi rapidamente, comunichiamo - scrive Cataldi- che le conseguenze stanno facendo precipitare la situazione verso una vera e propria debacle per pazienti e strutture e perciò, riteniamo doveroso fornire alcuni elementi sui quali crediamo che la Commissione da lei presieduta possa e debba essere ufficialmente investita”. Leggi tutto il comunicato.

14 luglio: LISTE DI ATTESA-RITARDI NELLE CURE: MICHELE CATALDI RISCRIVE AL MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI

“Le ormai lunghissime e non più accettabili liste di attesa stanno creando disagio e sofferenza ai cittadini”

“A distanza di tre mesi, con enorme imbarazzo e non più reprimibile sconforto, torno a scriverle. Questa volta non solo in veste di portavoce dell’Unità di crisi sanitaria Basilicata che, le rammento brevemente, trattasi di un comitato nato ad agosto del 2022, con l’obiettivo di risolvere la grave crisi sanitaria che ha colpito pesantemente le strutture sanitarie accreditate lucane e, contestualmente, i cittadini della nostra Regione che, a causa della mala gestio burocratica, hanno visto il loro diritto alla salute venire compromesso gravemente. Ma anche in veste di cittadino e a nome dei pazienti lucani che, nel corso di questi tre mesi, hanno visto peggiorare ulteriormente la situazione delle liste di attesa in Basilicata, nonostante i molti appelli e i suoi diretti e sferzanti inviti ai governatori regionali ad utilizzare con raziocinio e celerità i fondi aggiuntivi disposti dal suo Ministero”. Leggi tutto il comunicato.

10 luglio: SPOPOLAMENTO DELLA BASILICATA E CRISI SANITARIA: RISOLVERE I DISSERVIZI DEL SISTEMA SANITARIO DEVE ESSERE UNA SCELTA CONCRETA

Michele Cataldi: “Garantire un diritto basilare come quello della salute è la prima cosa da fare”

Recentemente il governatore lucano, Vito Bardi, ha puntato i riflettori sulla questione dello spopolamento della nostra regione, evidenziando che fra 20 anni perderemo oltre il 30% della forza lavoro, promettendo che focalizzerà tutti i suoi sforzi per contrastare questo preoccupante fenomeno. I motivi per cui una persona sia costretta o scelga di abbandonare il luogo in cui è nato e cresciuto sono certamente molteplici e s’intersecano fra loro, le dinamiche si inseriscono in quadro socio-economico più ampio che riguarda non solo la nostra regione, ma la macroarea dell’Italia e dell’Europa meridionale, in un mondo ormai globalizzato ed iperconnesso. La complessità del fenomeno non può e non deve tuttavia rappresentare una scusante per non agire e non cercare di trovare soluzioni. Altrimenti la politica a cosa servirebbe, se non è in grado di incidere su questi importanti problemi?  Leggi tutto il comunicato.

29 giugno: MICHELE CATALDI DELL’UNITÀ DI CRISI INCONTRA IL DIRETTORE BORTOLAN SULLA RAPIDA ATTUAZIONE DI QUANTO STABILITO DALLA LEGGE DI BILANCIO

“Interlocuzione oggettivamente positiva, Bortolan è al lavoro, confidiamo che verranno rispettati gli impegni assunti”

La situazione sanitaria in Basilicata continua a rappresentare un'emergenza e  potrebbe essere ad un passo dal risolversi. Siamo a luglio e il tempo non gioca a favore; i ritardi nelle diagnosi, nelle cure e nelle terapie possono e devono recuperarsi con rapidità. Oggettivamente, più tempo passa e meno ci sarà la possibilità di riuscire a erogare in tempi ragionevoli le necessarie e dovute prestazioni che il Servizio sanitario regionale deve assicurare. È sempre opportuno ricordare e ribadire a chiare lettere che questi ritardi comportano l’aggravamento delle condizioni di salute di migliaia di persone, diagnosi che, se non fatte per tempo, possono portare a complicanze e ad esiti nefasti.

Di fronte a tutto ciò l’Unità di crisi sanitaria, attraverso il suo portavoce Michele Cataldi, continua la sua azione di informazione pubblica, nel tentativo di sollecitare la politica e gli uffici affinché si proceda speditamente e in modo trasparente all’attuazione di quanto approvato dall’intero Consiglio regionale all’unanimità un mese fa. Con questo spirito si è chiesto un confronto operativo con il direttore generale del dipartimento Salute, nel solco della trasparenza e della necessità di agire con tempestività. Leggi tutto il comunicato.

14 giugno: SIAMO AD UN PASSO PER USCIRE DALLA CRISI

Tutte le strutture accreditate hanno un disperato bisogno di “normalità” per potersi dedicare totalmente al proprio lavoro riducendo le liste di attesa e migliorarando il SSR Una sollecitazione dell'Unità di crisi al presidente Bardi e all’assessore Fanelli affinché vengano accelerati i tempi e le azioni previste dall'articolo 10 della legge di stabilità

L'Unità di crisi sanitaria Basilicata ha inviato una sollecitazione al presidente Bardi e all’assessore Fanelli, affinché si assicuri l'attuazione tempestiva e completa dell'articolo 10 della legge di stabilità regionale. Sollecitazione che è stata inviata per conoscenza anche ai consiglieri regionali, al direttore generale del dipartimento per la Salute e le Politiche della Persona, ai direttori delle aziende sanitarie locali e al capo di gabinetto della presidenza. Leggi tutto il comunicato.

27 maggio: LA RILEVAZIONE SULLE LISTE DI ATTESA NON LASCIA SPAZIO A DUBBI, BISOGNA AGIRE SUBITO

Massima disponibilità da parte dei presidenti delle 4 commissioni consiliari, presenti durante la presentazione dei dati.

Sabato 27 maggio sono stati presentati pubblicamente i risultati della rilevazione sulle liste di attesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale definite "critiche" dal Pngla, il Piano nazionale per l’abbattimento liste di attesa.Purtroppo, come ci si poteva aspettare, non ci sono buone notizie ed è emersa una situazione molto preoccupante, con liste di attesa che vanno ben oltre i 30 e i 60 giorni previsti dalla legge. In alcuni casi addirittura non era disponibile nessuna data prenotabile e per molte di queste 69 importanti prestazioni (visite ed esami diagnostici) indicate dal PNGLA, le attese sono di oltre un anno. "Tutto ciò è sicuramente sconfortante" - sono le parole di Michele Cataldi, portavoce dell'Unità di Crisi - "È evidente l'assoluta necessità di agire subito e dare concreta attuazione alla legge da poco approvata in Consiglio Regionale, che rappresenta un primo passo per poter cercare di arginare la situazione". Leggi tutto il comunicato.

25 maggio: LISTE DI ATTESA SULLE PRESTAZIONI SANITARIE CRITICHE: “BARDI E FANELLI FACCIANO PRESTO!”

I preoccupanti dati emersi dall’indagine dell’Unità di Crisi saranno presentati alla stampa alla presenza dei presidenti delle commissioni consiliari e le associazioni di categoria.

Sabato 27 maggio, alle ore 10.30, presso la sede dell’associazione Sanità Futura a Potenza (Via Verrastro, 5), è in programma una conferenza stampa dell’Unità di crisi sanitaria Basilicata alla quale parteciperanno i presidenti delle quattro commissioni permanenti del Consiglio regionale della Basilicata: Gerardina Sileo, Piergiorgio Quarto, Luca Braia e Gianuario Aliandro. Leggi tutto il comunicato.

19 maggio: SANITÀ REGIONALE E LISTE DI ATTESA: HA GIUSTAMENTE PREVALSO L’INTERESSE GENERALE VERSO TUTTI I LUCANI

Michele Cataldi: l’Unità di Crisi proseguirà nel suo lavoro di proposta e vigilanza, affinché le decisioni del Consiglio regionale siano rispettate e si prosegua sulla via della trasparenza e della buona politica

La svolta è arrivata. A due giorni dell’ultimo Consiglio regionale dedicato all’approvazione della Legge di Bilancio, è possibile affermare che l’estenuante lavoro dell’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata ha dato finalmente i suoi frutti, grazie ad una innegabile e benefica fertilità dimostrata da tutti i consiglieri regionali, con in testa il Presidente Bardi, che come primo firmatario dell’emendamento, ha sicuramente dimostrato il suo alto senso delle istituzioni. È stato dunque aperto un cancello che pareva inespugnabile e che sbarrava l’unica via d’uscita dalla palude della mala burocrazia. Adesso, la strada per la realizzazione di un Servizio Sanitario Regionale più equo e razionale è aperta. Con l’unanimità dei consiglieri è passata non solo una soluzione ad un problema apparentemente specifico, ma anche e soprattutto un concetto chiave, una linea guida di buon senso: razionalizzare. Strumenti normativi chiari e condivisi da tutte le forze politiche regionali possono essere la cura risolutiva per ogni male della nostra sanità e quindi per le prestazioni sanitarie a cui tutti abbiamo buon diritto. Su ogni problema, su ogni dossier, diviene imperativo mettere a disposizione tutte le risorse possibili (umane, finanziarie e organizzative), attraverso criteri improntati alla razionalità e al buon senso. È fondamentale stabilire tempi certi per affrontare di petto, e senza costi aggiuntivi per la collettività, l'inaccettabile questione dei ritardi nelle cure, ma anche per realizzare una più puntuale, e quindi più utile ed efficace, distribuzione dei servizi in base alle reali necessità dei territori. Leggi tutto il comunicato.

14 maggio: UNA NUOVA MANIFESTAZIONE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE. L’UNITÀ DI CRISI CHIAMA A RACCOLTA LAVORATORI E PAZIENTI PER QUELLA CHE POTREBBE ESSERE UNA TAPPA CRUCIALE PER LA SANITÀ LUCANA

Martedì prossimo indetto un sit-in di fronte la Regione in concomitanza del Consiglio: l’approvazione di un importante emendamento potrebbe segnare la svolta per le strutture private accreditate, gli operatori e i cittadini

Di nuovo in piazza per il diritto alla salute. L’Unità di crisi sanitaria Basilicata “non ha intenzione di demordere e sa che presto si potrebbe chiudere in maniera positiva un lungo periodo di battaglie”. Per questo motivo, in un momento così cruciale e importante per le sorti della sanità lucana e delle strutture private accreditate, il portavoce dell’Unità di Crisi, Michele Cataldi, ha annunciato una manifestazione di piazza in concomitanza del prossimo Consiglio regionale.

Martedì 16 maggio, a partire dalle 10.30, le strutture che aderiscono all’Unità di crisi, con il Sindacato, i propri dipendenti e i propri pazienti si riuniranno a Potenza, davanti al palazzo della Regione, in concomitanza della seduta del Consiglio che sarà dedicata al bilancio regionale. “Le decisioni che avverranno durante la seduta consiliare potrebbero avere importanti ripercussioni sulla sanità della nostra Regione. Leggi tutto il comunicato.

13 maggio: EMERGENZA LISTE DI ATTESA, RINUNCIA ALLE CURE: UN DISASTRO PIÙ VOLTE ANNUNCIATO DALL’UNITÀ DI CRISI, DAI SINDACATI E DALLE ASSOCIAZIONI

Michele Cataldi: “Non si può essere indifferenti a tutto questo e rimanere immobili, se c’è una possibilità di migliorare la situazione bisogna coglierla”

“Chi conosce bene e da vicino il mondo della sanità lo aveva più volte preannunciato e, purtroppo, non è mai stato ascoltato. Ma non è necessario essere un addetto del settore, una persona che da anni conosce le dinamiche del comparto e le necessità dei pazienti, per comprendere quello che a qualsiasi occhio in buona fede sarebbe stato ed è subito evidente, ovvero che la situazione è davvero grave e non può far altro che peggiorare se non si interviene subito mettendo al centro le necessità della popolazione e il rispetto delle leggi”. È quanto evidenzia il portavoce dell’Unità di crisi sanitaria della Basilicata, Michele Cataldi, il comitato di cui fanno parte le principali strutture sanitarie accreditate lucane.  “Sarebbe sufficiente interrogare un qualsiasi cittadino lucano per conoscere immediatamente la difficoltà dei pazienti ad accedere alle prestazioni tramite il SSR. Il quadro già non era dei migliori prima della pandemia che, per forza di cose, ha realizzato ulteriori ritardi - continua Cataldi - e ha fatto emergere le tante criticità del sistema pubblico che erano state tamponate con enorme sacrificio dalla responsabilità degli operatori sanitari. Leggi tutto il comunicato.

12 maggio: CODICE ESENZIONE “048” SIGNIFICA TUMORE: LE LUNGHE LISTE D’ATTESA NON RISPARMIANO NESSUNO, A CHE SERVE AVERE L’ESENZIONE SE NON SI RICEVE LA PRESTAZIONE NEL TEMPO GIUSTO?

Ecco perché serve approvare, senza indugi, la proposta dell’Unità di crisi in Consiglio regionale

La crisi della sanità lucana riguarda tutti i territori e tutti i cittadini. Non fa sconti a nessuno e colpisce tutti coloro che hanno bisogno di servizi e prestazioni sanitarie. Le lunghissime liste d’attesa tante volte denunciate sono ritardi nelle cure e nelle diagnosi per qualsiasi genere di paziente. E ciò riguarda, purtroppo, anche i pazienti oncologici.

“L’aggravarsi della situazione, giorno dopo giorno, rischia di colpire anche pazienti impegnati nella lotta contro il cancro – spiega Michele Cataldi, portavoce dell'Unità di crisi sanitaria Basilicata. Non riuscire ad accedere in tempi ragionevolmente giusti a prestazioni indispensabili quali visite o esami può voler dire arrivare tardi ad una diagnosi e quindi aver perso tempo fondamentale in un quella che, per un malato di cancro, diventa una lotta contro il tempo. Inutile spiegare cose purtroppo evidenti: anche se non ci fossero i guai che contraddistinguono la sanità pubblica lucana, il percorso di diagnosi, cura e monitoraggio che subisce un paziente oncologico è estremamente severo”. Leggi tutto il comunicato. 

7 maggio: LA CRISI SANITARIA È VERA: IL CASO DEL CENTRO SAN MAURO DI IRSINA

Da circa 10 anni, il centro si è visto “tagliare” progressivamente il proprio tetto di spesa (che in realtà corrisponde ad un taglio alle prestazioni da erogare ai pazienti) in base a quale criterio non si sa

Irsina, centro della provincia di Matera con circa 5mila abitanti, ha una  sua pregevole storia in quanto è uno dei paesi più antichi della Basilicata. Come quasi tutti i comuni lucani, continua a soffrire lo spopolamento (nel 1961 aveva più di 11mila abitanti). Una comunità, quella irsinese, che di tutto avrebbe bisogno fuorché di perdere l’unico presidio di assistenza sanitaria riabilitativa esistente.

È in questo contesto, di vera e concreta assistenza territoriale (non quella sbandierata con gli annunci), che si inserisce il rischio di chiusura del centro “ San Mauro”, plasticamente rappresentativo della crisi sanitaria della quale si sta parlando ormai fino allo sfinimento. Leggi tutto il comunicato. 

4 maggio: INTERVISTA A CATALDI: "ECCO COME USCIRE DALLA CRISI SANITARIA"

Michele Cataldi, portavoce dell'Unità di Crisi Sanitaria Basilicata, propone a Bardi una soluzione a costo zero per ridurre le liste di attesa

Innanzitutto i numeri della sanità privata accreditata in Basilicata. Le strutture sanitarie accreditate in Basilicata sono circa 50 ed hanno un ruolo cruciale nell’erogare prestazioni sanitarie (moltissime delle quali salvavita) che sono fondamentali per i cittadini. Di queste 42 sono state colpite dai provvedimenti della Regione che le ha fatte precipitare all’improvviso in una situazione di crisi.

Quante le aziende che hanno aderito al comitato di emergenza Unità di crisi sanitaria Basilicata? Leggi tutta l'intervista.

2 maggio: L’EMERGENZA DELLE LISTE DI ATTESA SI PUÒ RISOLVERE. GLI OPERATORI E I CITTADINI BISOGNOSI DI CURE HANNO IL DIRITTO DI SAPERE DOVE STA IL PROBLEMA

Cataldi: “Basta speculare sulla salute delle persone, serve trasparenza e razionalità”

Prosegue con “responsabilità e concretezza” il percorso dell’Unità di Crisi nel condurre una battaglia “cruciale” per il diritto alla salute dei cittadini lucani e il ripristino della legalità attraverso le armi della trasparenza e della razionalità. Michele Cataldi, portavoce dell'Unità di Crisi, a pochi giorni dalla proposta consegnata al Consiglio Regionale per chiedere l’approvazione di un emendamento che possa far uscire dalla crisi sanitaria in cui ci troviamo attualmente, ritorna nel merito della questione per sgomberare qualsiasi possibile dubbio sulla natura e sull'efficacia dell'iniziativa. Leggi tutto il comunicato. 

29 aprile: LETTERA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLE STRUTTURE ACCREDITATE: UN 1° MAGGIO FRA SPERANZA E ANGOSCIA

Per dare un futuro alla Basilicata bisogna mettere in sicurezza il Servizio Sanitario Regionale, formato da strutture pubbliche ed accreditate 

Ci piacerebbe che i politici e i burocrati si mettessero per un attimo nei nostri panni e anche in quelli dei pazienti: noi non dormiamo più la notte per tutto questo, abbiamo perso qualsiasi serenità, ci sentiamo mortificati nel vedere tutto il nostro impegno, soprattutto quello profuso durante la fase più acuta della pandemia, andare in fumo per essere gettati via come carta straccia. L’attuale politica non ci rappresenta più ed è lontana da quelle che sono le vere esigenze di noi cittadini. Leggi tutta la lettera

27 aprile: LISTE DI ATTESA E MANCATO CENSIMENTO DEI FABBISOGNI SANITARI SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Ecco perché i cittadini dovrebbero essere veramente infuriati e la proposta dell’Unità di Crisi è un’opportunità da cogliere al volo per dare una svolta positiva

“È una questione di primissimo piano - dice Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di crisi sanitaria - fondamentale per garantire il diritto alla salute dei cittadini e contemporaneamente il lavoro di operatori pubblici e privati che siano.”

Partiamo da tre semplici domande le cui rispettive risposte dovrebbero essere la base di partenza ineludibile per poter organizzare un Servizio Sanitario Regionale che garantisca il diritto alla salute dei cittadini. Vediamo dunque, secondo Michele Cataldi portavoce dell’Unità di Crisi, quali sono queste domande e cerchiamo di capire chi dovrebbe fornire le necessarie risposte.

Quali prestazioni sanitarie servono? Quante ne servono? E dove occorrono? Leggi tutto il comunicato. 

26 aprile: MISURE URGENTI DI RAZIONALIZZAZIONE IN MATERIA DI ASSISTENZA SANITARIA: LA PROPOSTA DI MICHELE CATALDI AI CONSIGLIERI REGIONALI

Così come annunciato, l’Unità di Crisi propone un emendamento alla legge regionale di bilancio

Prosegue a tambur battente nell’ottica della trasparenza e della propositività il percorso dell’Unità di Crisi Sanitaria - Basilicata; così come preannunciato dal suo portavoce Michele Cataldi, è stata   consegnata a tutti i consiglieri del parlamento lucano una proposta di emendamento alla legge regionale di Bilancio dal titolo Misure urgenti di razionalizzazione in materia di assistenza sanitaria.

L’emendamento, composto da tre articoli e consegnato anche a tutti gli organi di stampa, si propone d’intervenire e realizzare in maniera chiara e concreta, ma soprattutto a costo zero, una soluzione che faccia uscire dalla palude di malaburocrazia e mala gestio in cui attualmente sta affogando il settore della sanità privata accreditata. 

Una soluzione quella avanzata da Michele Cataldi che, se accolta ed inserita nella legge di bilancio, permetterebbe di impattare in modo decisivo sull’accorciamento delle liste di attesa del sistema pubblico sanitario della Basilicata per quanto riguarda le prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dettaglio di non poco conto, tutto ciò non genererebbe costi aggiuntivi per le casse della Regione.  Leggi tutto il comunicato. 

24 aprile: NON OCCORRONO PIÙ SOLDI, MA UN USO RAZIONALE DELLE RISORSE E MAGGIORE EFFICIENZA

Al via le iniziative annunciate da Michele Cataldi. La proposta a costo zero dell’Unità di crisi per salvare la sanità accreditata verrà consegnata a tutti i consiglieri regionali

Negli scorsi giorni l’Unità di Crisi, attraverso il suo portavoce Michele Cataldi, aveva annunciato una serie di iniziative nel panorama del Servizio Sanitario Regionale, con l’obiettivo di aiutare a migliorarlo attraverso proposte concrete provenienti dall’associazionismo e dalla società civile, composta da pazienti e operatori sanitari. Si tratta di proposte subito realizzabili, tese a sbrogliare un passo alla volta i tanti nodi della Sanità Lucana: detto, fatto.

La prima iniziativa consiste in una proposta pubblica che verrà sottoposta e illustrata a tutte le forze politiche che compongono il Consiglio regionale lucano. Ecco i dettagli spiegati direttamente dal portavoce Michele Cataldi: “Si tratta di una soluzione composta da tre punti semplici e chiari, ma soprattutto a costo zero per le tasche della Regione e quindi dei cittadini lucani, da inserire in sede di approvazione del bilancio regionale. Una soluzione che permetterà di uscire rapidamente dal caos della mala gestio burocratica che attualmente colpisce il comparto della sanità accreditata e che sta creando di conseguenza disservizi ai cittadini (mancata continuità assistenziale e allungamento spropositato delle liste di attesa), oltre a generare la continua querelle fra strutture accreditate e Regione”. Leggi tutto il comunicato. 

21 aprile: IL GESTO DEL GOVERNO REGIONALE APRE UNO SPIRAGLIO, MA LA STRADA HA UN CROCEVIA. IL COMMENTO DI MICHELE CATALDI SUI CONTENUTI DELLA BOZZA DI BILANCIO

La Regione stanzia 4 milioni su 6, non sufficienti per pagare tutti i debiti 2022 nei confronti delle strutture accreditate, ma il gesto lascia intravedere due strade di cui solo una è quella giusta

"Lo stanziamento di 4 milioni di euro operato dalla Giunta regionale nella bozza di bilancio, per ripagare in parte i debiti maturati dalla Regione Basilicata nei confronti delle strutture sanitarie accreditate per le prestazioni erogate nel 2022, potrebbe costituire un’importante iniezione di fiducia, oppure un rimedio palliativo che aumenterebbe di poco il tempo di vita e quindi l’agonia". Sono le parole di Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di Crisi, comitato che in questi mesi col supporto dei pazienti si è reso protagonista di un’importante battaglia per difendere il diritto alla salute dei cittadini lucani. La questione rimane purtroppo ancora aperta, infatti, nonostante lo stanziamento presente nella bozza di bilancio sia oggettivamente diretto a ripristinare un vulnus costituito dal mancato pagamento di prestazioni specialistiche già erogate ai cittadini che ne avevano bisogno, le criticità nel 2023 continuano la loro corsa senza accennare a soluzioni. Leggi tutto il comunicato. 

20 aprile: MICHELE CATALDI SCRIVE AL MINISTRO DELLA SALUTE, ORAZIO SCHILLACI

La lettera che Michele Cataldi, portavoce dell'Unità di Crisi Sanitaria della Basilicata, ha inviato al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, e, per conoscenza, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni

Onorevole Ministro,

le scrivo in veste di portavoce dell’Unità di Crisi Sanitaria - Basilicata, comitato nato ad agosto del 2022, con l’obiettivo di denunciare e risolvere la grave crisi sanitaria che ha colpito pesantemente le strutture sanitarie accreditate lucane e, conseguentemente, i cittadini della nostra Regione che, a causa della mala gestio burocratica, hanno visto il loro diritto alla salute venire compromesso gravemente.

Nel corso di questa triste vicenda, da mesi e pressoché in modo continuativo al centro delle cronache dei principali mezzi d’informazione regionali e, recentemente anche nazionali, si sono palesati alcuni dei capitoli più bui del SSR lucano. Al momento a nulla sono servite le migliaia di firme raccolte dai cittadini, il sostegno dell’intero Consiglio Regionale (che più volte si è espresso all’unanimità sulla questione), così come le dichiarazioni basite degli onorevoli e dei senatori eletti in Basilicata; ma, soprattutto, la Giunta Regionale, in particolar modo il suo Presidente Vito Bardi e l’assessore Francesco Fanelli, sembrano essere completamente lontani e non in grado di gestire la situazione che, nel corso dei mesi (così come da noi previsto, dati alla mano, sin dall’inizio) è sempre più precipitata, contribuendo a peggiorare il quadro generale del SSR lucano che, attualmente, sta facendo acqua da tutte le parti e rischia di affondare. Leggi la lettera completa.

14 aprile: ENNESIMO ESEMPIO DI MALA GESTIO DELLA SANITÀ LUCANA, LO RILEVA PERFINO IL MINISTRO DELLA SALUTE

Il commento di Cataldi dell’Unità di Crisi, dopo le pesanti accuse del ministro Schillaci nei confronti delle Regioni che ancora non hanno utilizzato i fondi destinati alla riduzione delle liste di attesa

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha bacchettato pesantemente le Regioni che, nonostante le lunghe liste di attesa che affliggono i loro cittadini, ancora non stanno utilizzando le risorse aggiuntive messe a disposizione del governo. “Sono inaccettabili i ritardi e le lungaggini nell’utilizzo dei fondi stanziati dal Governo” - le parole del ministro.

E, neanche ci fosse bisogno di dirlo, la Regione Basilicata è in prima fila fra quelle che ancora non hanno utilizzato tali risorse, in un quadro generale a dir poco disastroso in cui il 40% dei cittadini rinuncia alle cure proprio a causa dei tempi biblici per poter accedere ai servizi della sanità lucana (dati AGENAS). Leggi tutto il comunicato. 

13 aprile: CATALDI: PRESIDENTE BARDI DOVE SONO I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA?

Durante una conferenza stampa esposto il piano d’azione da intraprendere per salvare la sanità lucana e le iniziative promosse dell’Unità di Crisi 

Conferenza stampa dell'Unità di Crisi Sanitaria Basilicata oggi a Potenza, nel palazzo del Consiglio Regionale lucano. Tema dell'incontro inevitabilmente, la crisi della sanità della nostra regione, crisi che non interessa solo il comparto del privato accreditato ma tutti gli operatori del settore, pubblici e privati, e ovviamente la salute dei cittadini lucani.

Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di crisi, ha innanzitutto voluto rimarcare il dramma che vivono ogni giorno migliaia di lucani alle prese con una sanità totalmente allo sbando. “Secondo dati Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) circa il 40% dei cittadini lucani sta rinunciando a curarsi” ha affermato Cataldi, “si tratta di pazienti rassegnati che hanno deciso di non curarsi a causa delle lunghissime liste d'attesa, che a loro volta si traducono in ritardi nelle diagnosi e nelle cure”. “Dove sono i livelli essenziali di assistenza?” chiede Cataldi rivolgendosi al Presidente della Regione Bardi. Leggi tutto il comunicato. 

6 aprile: MICHELE CATALDI DELL’UNITÀ DI CRISI HA PORTATO SOLUZIONI CONCRETE ALL’INCONTRO CON L’ASSESSORE FANELLI

I problemi del privato accreditato si riflettono sull’intero SSR e le forze politiche di maggioranza e minoranza sono compatte nel riconoscere la gravità della situazione e la necessità di risolvere subito il problema. Ma Bardi che fine ha fatto?

Lo scorso mercoledì c’è stato un incontro in Regione tra l’assessore Fanelli, il direttore generale del dipartimento Sanità, i due direttori delle aziende sanitarie lucane e l’Unità di Crisi Sanitaria - Basilicata, rappresentata da Michele Cataldi. Purtroppo l’incontro è stato solamente interlocutorio e, al momento, non ha portato nulla di concreto rispetto alla crisi del comparto del privato accreditato.

Il tema delle strutture sanitarie accreditate con il SSN è tornato alla ribalta nelle scorse settimane dopo una delibera, la 189, che è andata a paralizzare ancora di più un comparto già in grandissime difficoltà da mesi, a causa di una gestione politica ed amministrativa regionale che, fino ad oggi, è stata caratterizzata da promesse non mantenute e tagli delle risorse. Una situazione che, allo stato attuale, fa sì che le strutture sanitarie accreditate possano erogare i propri servizi ai cittadini muniti di ricetta del SSN mediamente solo 13 giorni al mese e che, inevitabilmente, farà allungare le liste di attesa. Un quadro disastroso che va ad aggravare ulteriormente la più generale crisi che colpisce la sanità lucana. Leggi tutto il comunicato. 

3 aprile: BASTA CON LE CHIACCHIERE, SEMPLICEMENTE BASTA! BISOGNA INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE PER SALVARE LA SALUTE DEI CITTADINI

Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di Crisi Sanitaria, chiede all’assessore e ai direttori generali della AA.SS.LL. azioni concrete e risolutive

Il comitato “Unità di Crisi Sanitaria - Basilicata”, tramite il suo portavoce Michele Cataldi, passa all’iniziativa per cercare di mettere ordine nel caos della sanità lucana che, oggettivamente, è già nel baratro della disgregazione galoppante ed è sotto pressione da più fronti, sia in ambito politico istituzionale che da parte della società civile. 

Non si possono biasimare nè derubricare come “terrorismo mediatico” tutte le critiche nei riguardi della gestione della sanità regionale, poiché ad oggi sono state tantissime le promesse disattese, gli errori e i disastri generati sia dal governo regionale che dalla malaburocrazia. Per l’Unità di Crisi il tempo delle polemiche che non portano da nessuna parte deve finire per consentire il salvataggio del nostro sistema con azioni concrete e immediate, a tutela del diritto alla salute dei cittadini lucani.

In quest’ottica di responsabilità, concretezza e propositività, che ha sempre caratterizzato il proprio operato, l’Unità di Crisi lancia una sfida all’assessore Fanelli, al presidente Bardi e ai direttori delle aziende sanitarie locali: basta chiacchiere, passiamo dalle intenzioni alle azioni immediate! Leggi tutto il comunicato. 

31 marzo: L’ASSESSORE FANELLI CELEBRA IL FUNERALE DELLA SANITÀ LUCANA COME SE FOSSE UN SUCCESSO

Falsità colossali che vengono raccontate dall'assessore per cercare di mascherare l’inadeguatezza del governo regionale di gestire la cosa pubblica e di garantire il diritto alla salute dei cittadini

Mesi e mesi di promesse non mantenute, di soluzioni sempre e solo annunciate, ma mai realizzate: è in questo quadro che s’inseriscono le ultime dichiarazioni dell’assessore Fanelli, che ha strombazzato come un successo il fatto di aver stanziato risorse per i prossimi due anni per la sanità accreditata. 

Non si tratta di un successo, ma dell’esatto contrario: perché non è cambiato assolutamente nulla di quello che è la disastrosa situazione attuale, ovvero di una sanità che funziona solo 10 giorni al mese. 

Le risorse che il governo regionale dice di aver stanziato sono esattamente le stesse dell’anno precedente, che si sono dimostrate largamente insufficienti e che hanno creato il disastro dello scorso anno, i cui effetti saranno ancora più gravi per l’anno in corso e quindi per quelli successivi. Leggi tutto il comunicato. 

2 febbraio: SANITÀ PRIVATA: LA CRISI NON È MAI TERMINATA, LE STRUTTURE ANCORA IN EMERGENZA RESTANO IN LISTA D’ATTESA

Le rassicurazioni di Bardi, di settimana in settimana, hanno raggiunto la tortura del silenzio 

Da quando le strutture, per senso di responsabilità, hanno ripreso ad erogare le prestazioni sanitarie avendo ricevuto in cambio le rassicurazioni sui pagamenti, sembra che il mondo pensi di essere ritornato alla “normalità”. Che il problema sia stato risolto. E invece è esattamente l’opposto, le strutture continuando a lavorare senza i pagamenti stanno aggravando la loro situazione. La crisi che ha colpito le strutture private accreditate, i suoi lavoratori e di conseguenza i cittadini lucani non è terminata. È importante rimarcare questo concetto per evidenziare che i pagamenti più e più volte richiesti non si vedono nemmeno all’orizzonte. Le rassicurazioni del Presidente Bardi che aveva garantito una soluzione al massimo in una settimana a decorrere dal 17 gennaio, si sono tradotte in un silenzio torturatore. Ad oggi, nulla si è mosso e continuano a rimanere insoluti i pagamenti per le prestazioni svolte negli ultimi tre mesi dell’anno scorso. Mancati pagamenti che sono la causa della crisi economica/lavorativa delle strutture private. Leggi tutto il comunicato. 

27 gennaio: SINDACATI, UNITÀ DI CRISI E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SEMPRE PIÙ COMPATTI E PRONTI A DIFENDERE LE AZIENDE E I LAVORATORI

Ancora non arrivano i dovuti pagamenti e l’amarezza e la rabbia crescono all’interno del comparto della sanità accreditata: annunciate nuove iniziative

Amarezza e sconforto, ma anche tanta rabbia e, soprattutto, la consapevolezza di dover unire le forze per portare avanti con sempre più determinazione e fermezza la legittima lotta del comparto della sanità accreditata, al fine di salvare aziende, lavoratori e il diritto alla salute e alla libera scelta dei cittadini. È questa, in estrema sintesi, la descrizione di quanto emerso dalla riunione che si è tenuta fra le rappresentanze sindacali di CGIL, CILS e UIL con l’Unità di Crisi Sanitaria, Sanità Futura e ASPAT Basilicata. Leggi tutto il comunicato. 

18 gennaio: UN PLAUSO PER LA PRESENZA E LE PAROLE DI MANTOAN. IL PRESIDENTE BARDI RIBADISCE DI ESSERE AL LAVORO PER TROVARE UNA SOLUZIONE

Col nuovo direttore Bortolan, si auspica una nuova stagione fatta di ascolto e collaborazione. Regione e Strutture Sanitarie Accreditate, un incontro fatto di luci ed ombre. Qualche passo avanti, ma la soluzione annunciata ancora non è pronta

Il pomeriggio del 17 gennaio si è tenuto l’incontro fra Regione e le strutture sanitarie accreditate Lucane. In occasione del tavolo di confronto, il governo regionale avrebbe dovuto comunicare la soluzione inerente alle prestazioni erogate nel corso dell’ultimo trimestre del 2022 dalle strutture accreditate che, ad oggi, non sono state ancora remunerate.

L’Unità di Crisi, col suo portavoce Michele Cataldi, nella circostanza ha avuto mandato per parlare anche a nome di Sanità Futura ed Aspat Basilicata, le associazioni di categoria del comparto della sanità accreditata lucana. Leggi tutto il comunicato. 

12 gennaio: DOPO L’APERTURA E LE RASSICURAZIONI DEL PRESIDENTE BARDI E LA RIPRESA DELLE PRESTAZIONI, UN FUTURO MIGLIORE?

In attesa della soluzione promessa dal Governo regionale che porrà fine alla crisi, si annunciano una serie d’iniziative per tenere alta l’attenzione sul tema, fare chiarezza e promuovere il confronto pubblico

Ripresa l’erogazione di prestazioni per conto del SSN, oggi l’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata, su iniziativa del suo portavoce Michele Cataldi, si riunirà per un incontro online con tutte le venti strutture che ne fanno parte. La riunione risulta necessaria alla luce dell’importante giornata dell’11 gennaio con il confronto in Regione tra le strutture sanitarie, il Presidente Bardi e l’assessore Fanelli.

Con la decisione, assunta per senso di responsabilità, di riprendere a lavorare in nome e per conto del Servizio Sanitario Nazionale, a fronte dell’esplicita richiesta e delle fondamentali rassicurazioni del Governo regionale affinché si risolva nel giro di breve tempo la spinosa vertenza, il comitato di crisi non rimane fermo e non rinuncia a se stesso. Se da un lato le parole del Presidente Bardi sono state sicuramente accolte in maniera positiva, dall’altro permane una situazione di instabilità ed angoscia che di fatto non è possibile cancellare fino a quando la soluzione non sarà effettivamente declinata. Leggi tutto il comunicato. 

11 gennaio: RIPRESA DELLE ATTIVITÀ SSN DAL 12 GENNAIO, ORA LA RESPONSABILITÀ DELLA SOPRAVVIVENZA DELLE STRUTTURE È NELLE MANI DEL PRESIDENTE BARDI

Unità di crisi: la sospensione era per insostenibilità economica non per protesta, accogliamo l’appello della Regione ma i problemi rimangono

A seguito del tavolo di confronto tra le associazioni del comparto sanitario privato accreditato e il Presidente della Regione, Vito Bardi, l’assessore alla Sanità, Francesco Fanelli e il direttore del Dipartimento Salute, Francesco Bortolan, l’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata comunica che dal 12 gennaio tutte le strutture che fanno parte del comitato riprenderanno ad erogare prestazioni in nome e per conto del Servizio Sanitario Nazionale.

Si tratta di una decisione importante, separata ed autonoma rispetto a quelle dell’associazioni di categoria, che si basa su due ragioni. Leggi tutto il comunicato. 

09 gennaio: I CITTADINI CHE RICHIEDONO CURE E PRESTAZIONI SONO MALATI IMMAGINARI?

Per qualcuno del sottobosco regionale è più importante alimentare l’incendio raccontando fake news e buttandola in caciara

Ripristiniamo un minimo di realtà. Per le strutture accreditate: 1) la chiusura non è protesta, è insostenibilità economica; 2) la sospensione delle prestazioni non è un ricatto, è una richiesta di aiuto; 3) le risorse non sono soldi, sono prestazioni ai pazienti e lavoro agli operatori. Stiamo andando a sbattere contro un muro, ma come siamo arrivati a questo punto?

1. La mancata programmazione delle “prestazioni” non è colpa delle strutture, pubbliche o private, in verità i colpevoli sono alcuni personaggi dell’alta burocrazia che da sempre “gestiscono” indisturbati nei palazzi del potere.

2. La pianificazione delle cure e delle  prestazioni non c’è mai stata, il problema non nasce oggi, viene da lontano. 

3. Adesso, però, il problema è arrivato all’emergenza ed è imperativo gestirla e risolverla.  Leggi tutto il comunicato. 

05 gennaio: LA REALTÀ DEL DIPARTIMENTO SALUTE NON CONVINCE PER NIENTE STRUTTURE E PAZIENTI. LA CONVOCAZIONE DEL GIORNO 11 IN REGIONE DOVRÀ ESSERE RISOLUTIVA

L’Unità di crisi sanitaria: smontiamo pezzo per pezzo le mistificazioni fatte di numeri e paroloni passate dagli uffici all’assessore

Il caos sanitario e finanziario nel quale siamo precipitati con la sospensione delle prestazioni SSN ha un punto di inizio. E sin dal suo esordio ha avuto un filo logico (malsano e dannoso) che lo ha ispirato e alimentato fin qui: la mistificazione della realtà. Diamo per un attimo il beneficio della buona fede all’Assessore Fanelli e procediamo con meticolosa puntualità a prendere in esame pezzo per pezzo le dichiarazioni da lui rese alla stampa (evidentemente predisposte dagli uffici di cui si fida ancora) in cui sono riportati numeri e argomentazioni pseudo giuridiche rispetto ai diritti costituzionali.

In altri termini ci impegniamo a spiegare come stanno davvero le cose, dicendo tutta la verità, solo la verità, nient’altro che la verità. Ah, piccolo dettaglio da aggiungere: dobbiamo dirla per intero, senza nasconderne una parte. Leggi tutto il comunicato. 

04 gennaio:  UN MANIFESTO AD  OGNI SINDACO LUCANO

Lettera di accompagnamento consegna manifesto Unità di Crisi Sanitaria Basilicata ai Sindaci lucani

Egregio signor Sindaco,

l’emergenza causata dal blocco delle prestazioni delle strutture sanitarie private accreditate è ormai una realtà che colpisce tutti territori della regione, ogni cittadino lucano e quindi inevitabilmente ognuno dei 131 comuni della Basilicata.

Di conseguenza, in questa situazione che mai nessuno avrebbe voluto e si sarebbe immaginato, il Suo ruolo istituzionale viene per forza di cose coinvolto. In qualità di figura istituzionale più vicina al cittadino e come responsabile della condizione di salute della popolazione e del suo territorio, non può che essere implicato in quella che si è configurata come una vera e propria emergenza sanitaria dalle conseguenze inimmaginabili. Leggi tutta la lettera.

02 gennaio: IL 2023 COMINCIA PEGGIO PER PAZIENTI E OPERATORI SANITARI

Le strutture accreditate private: le risorse che mancano non sono denaro, ma sono prestazioni sanitarie, lavoratori e pazienti. Purtroppo ci hanno imposto una scelta inevitabile

Primo giorno di vero stop con il Servizio Sanitario Nazionale per le strutture accreditate lucane. Con l’inizio del nuovo anno è avvenuto ciò che nessuno avrebbe mai voluto che accadesse ma che il Governo regionale ha reso inevitabile: ben 51 strutture sanitarie su tutto il territorio regionale hanno smesso, per insostenibilità economica, di erogare prestazioni in nome e per conto del SSN. Si tratta di una dramma epocale per la Basilicata. Un tragico evento unico nel suo genere, mai avvenuto in nessuna regione di Italia, che porta e porterà delle gravissime ripercussioni sulla vita dei cittadini lucani. Il tutto sotto lo sguardo totalmente silenzioso e indifferente del governo regionale, che con le sue scelte ha causato tutto ciò ed ora farà pagare un prezzo amaro alla comunità lucana.

Purtroppo si tratta di uno stop che non si poteva evitare. Dopo tre mesi (ottobre, novembre, dicembre) di prestazioni sanitarie pubbliche erogate ma che non sono state remunerate dalla Regione non ci sono più le condizioni economiche minime per continuare a lavorare. Senza nessuna programmazione per il nuovo anno non c’è nemmeno la possibilità di sperare che il 2023 sia diverso. Le strutture sanitarie, le imprese del comparto, gli operatori sanitari, i dipendenti e di conseguenza tutti i pazienti della regione sono lasciati abbandonati a se stessi dalle istituzioni. Una cosa che definire incredibile e surreale è poco e che abbiamo paura non sia stata ancora fino in fondo compresa né da parte dei cittadini né da parte dei governanti. Leggi tutto il comunicato. 

29 dicembre: TUTTE LE ASSOCIAZIONI DELLE STRUTTURE PRIVATE ISTITUISCONO UNA CABINA DI REGIA PER LO STOP ALLE PRESTAZIONI SSN

In vista del confronto con la Regione e le ASL, nominato un unico portavoce nella persona del dott. Michele Cannizzaro (Presidente CICAS)

Mercoledì si è tenuta via web una nuova riunione delle Associazioni di categoria del settore sanitario privato accreditato per istituire una cabina di regia con un unico portavoce. Alla presenza anche dell’Unità di Crisi Sanitaria di Basilicata, tutte le associazioni lucane (ANISAP, ASPAT Basilicata, CICAS, Federbiologi, FEDERLAB e Sanità Futura) che rappresentano tutte le strutture private accreditate e contrattualizzate della regione (51) hanno confermato l’assoluta compattezza del comparto nel dare luogo alla sospensione, per insostenibilità economica, delle attività in nome e per conto del Servizio Sanitario Nazionale a partire dal 1° gennaio del nuovo anno.

L’incontro è servito per serrare i ranghi e procedere in modo compatto e coeso verso un’iniziativa che avrà, purtroppo, una grandissima e durissima ricaduta per la sanità lucana. La sospensione dell’offerta di prestazioni SSN per insostenibilità economica, causerà gravi conseguenze per la salute dei cittadini lucani, oltre a gravare anche sulla stabilità delle imprese interessate comportando una crisi occupazionale per tutti i lavoratori del comparto. Ma è inevitabile. Leggi il comunicato.

28 dicembre: L’ASSESSORE DEVE EVITARE UNA VISIONE DA COMMERCIANTE DELLA SALUTE E PER BARDI È L’ORA DELLA RESPONSABILITÀ

Le ultime dichiarazioni di Fanelli sulle prestazioni specialistiche sono sconcertanti, fuori dalla realtà

Di fronte ad uno scenario apocalittico per l’assistenza sanitaria verso i lucani, fatto di liste di attesa sconfinate, di carenza di medici ed altri operatori sanitari, di strutture pubbliche ormai allo stremo delle proprie forze, di strutture private accreditate spinte dalla Regione in una crisi finanziaria e occupazionale senza precedenti, l’assessore Fanelli che fa? Parla di risorse “extra” che sono state rese disponibili in favore del comparto privato accreditato. In questa affermazione c’è tutta la sconnessione dalla realtà ovvero l’elusione delle proprie responsabilità.

Quando si definiscono risorse “extra” quelle che in realtà erano inspiegabilmente state sottratte rispetto all’anno precedente (2021), se si definiscono “extra” rispetto a quelle largamente e notoriamente insufficienti, stanziate dalla sera alla mattina, inaspettatamente, da una delibera di Giunta (482/2022) pubblicata il 2 agosto (poco prima delle ferie estive e della campagna elettorale), all’ottavo mese dell’anno in corso.  Se l’assessore non dice che già in aprile l’ASP aveva comunicato alla Regione che le proiezioni (leggasi il bisogno di prestazioni sanitarie) preannunciavano chiaramente una necessità finanziaria superiore a quella del 2021. Se l’assessore, facendosi merito, dice di aver così risolto, con un “extra” che non è un extra, un problema gigantesco che la sua Giunta ha generato, ogni commento sull’aderenza alla realtà delle cose rischia di essere davvero superfluo. Leggi tutto il comunicato.

27 dicembre: UN MESSAGGIO DA OGNI CONSIGLIERE REGIONALE A BARDI PER CHIEDERE DI TUTELARE LA SALUTE DEI LUCANI

L’Unità di Crisi Sanitaria scrive via Whatsapp ai consiglieri e invia il volantino della campagna “Non c’è vita senza salute”

L’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata ha inviato, prima della seduta del Consiglio regionale, un messaggio Whatsapp a tutti i consiglieri per allarmare nuovamente, questa volta in maniera diretta e personale, su quel che accadrà a far data dal 1° gennaio. Ricordiamo, infatti, che il nuovo anno inizierà davvero male: tutte le strutture accreditate della Basilicata non erogheranno più servizi e prestazioni in nome e per conto del Servizio Sanitario Nazionale, per insostenibilità economica.

Al messaggio inviato a tutti i membri del Consiglio regionale lucano, è stato allegato uno dei volantini che sono stati realizzati e stampati e che verranno distribuiti in tutti i comuni della Basilicata con l’obiettivo di far conoscere ad ogni singolo cittadino la drammatica situazione in cui inevitabilmente sono tutti coinvolti. In questi giorni, infatti, è partita una massiccia campagna di comunicazione che prevede la distribuzione di 555 mila volantini, tanti quanti i cittadini della regione. Contestualmente, ad ogni sindaco dei 131 comuni lucani è affidato un manifesto sul tema e sono stati predisposti locandine da apporre all’interno degli studi dei medici di famiglia e nelle farmacie e manifesti da affiggere nelle piazze e nelle strade. Inoltre, si chiederà a tutti di fare un gesto per cambiare le cose: inviare un messaggio al Presidente Bardi via Whatsapp il cui numero è riportato su tutti i volantini. Leggi tutto il comunicato.

23 dicembre: NON C’E’ VITA SENZA SALUTE, QUESTO È IL TITOLO DELLA CAMPAGNA A SOSTEGNO DELLE STRUTTURE SANITARIE ACCREDITATE

553.254 sono i cittadini residenti in Basilicata al 2019 per circa 300.000 famiglie e l’Unità di crisi sanitaria si prefigge di contattarle tutte con volantini a tappeto

Nei prossimi giorni, inizierà l’ennesima campagna di sensibilizzazione dell’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata verso i cittadini lucani. Il motivo è presto detto ed è chiaro: chiedere al Presidente della Regione Bardi di compiere sino in fondo il proprio dovere istituzionale. Già in tante altre occasioni il comitato di crisi ha divulgato a gran voce la gravissima e drammatica situazione finanziaria in cui versano le strutture sanitarie accreditate e di conseguenza l’intera popolazione lucana per le gigantesche liste di attesa (ritardi nelle cure). 

Tutte le organizzazioni di rappresentanza delle strutture (CICAS, ANISAP, ASPAT, FEDERBIOLOGI, FEDERLAB e Sanità Futura) hanno comunicato via pec, da diversi giorni, al Presidente Bardi, all’assessore Fanelli e alle Aziende sanitarie locali, che non possono più sostenere economicamente il mancato pagamento di tutte le prestazioni erogate nel 2022 e la totale assenza di programmazione per il 2023. Stessa cosa è stata fatta da ogni singola struttura con tanto di firma dei rispettivi legali rappresentanti, preannunciando che dal 1 gennaio non si potrà lavorare per il SSR perché economicamente insostenibile.  Leggi tutto il comunicato.

22 dicembre: L’ALLARME ROSSO NON RIENTRA, LE ASSOCIAZIONI HANNO INCONTRATO L’ASSESSORE FANELLI, MA NON RIESCONO AD ESSERE RICEVUTE DA BARDI

Sconcertanti le notizie sul fronte della sanità lucana: tutte le strutture private accreditate hanno comunicato alle AA.SS.LL. l’insostenibilità economica a lavorare per il servizio pubblico

Si appresta a terminare nel peggiore dei modi questo 2022 per la sanità lucana e il 2023 sarà ancora più catastrofico. L’attività del governo regionale, alla luce delle dichiarazioni fatte nel tempo e delle azioni effettivamente svolte ha dimostrato un comportamento la cui definizione più adatta la lasciamo decidere ai cittadini. Da un lato, c’è il dramma che colpisce sempre più lucani che ormai non riescono ad effettuare visite, esami e terapie tramite il Servizio Sanitario Regionale, dramma la cui entità è stata riconosciuta dalla stessa Regione tramite documenti ufficiali. Il Consiglio regionale in più occasioni ha ribadito che senza le strutture private accreditate la situazione sarebbe ancora più catastrofica e che è di fondamentale importanza procedere con atti risolutivi affinché le strutture possano continuare con la propria opera, scongiurando così ulteriori ritardi nelle cure e la perdita di centinaia di posti di lavoro. Dall’altro lato invece, abbiamo assistito ad una sconcertante inerzia, fatta di mancati provvedimenti o provvedimenti che vanno nella direzione opposta. Ricordiamo che l’aumento di richiesta di prestazioni verso i centri accreditati è dettata da due principali motivi: il primo è che il SSR in maniera diretta non è in grado (e non si sa quando lo sarà) di erogare tutte le prestazioni necessarie per soddisfare i bisogni sanitari dei cittadini; il secondo motivo è che per dislocazione e anche qualità dei servizi erogati i cittadini spesso, per diritto di libera scelta, si rivolgono ai centri accreditati. Leggi tutto il comunicato.

20 dicembre: UNO SCONCERTANTE ED IMBARAZZANTE SILENZIO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE VITO BARDI

Tutte le associazioni di categoria unite chiedono un incontro urgentissimo per scongiurare l’ineluttabile e nefasto epilogo

Se l’attuale governo regionale ha avuto un merito, per le scelte e la gestione della sanità pubblica, è quello di essere riuscito ad unire tutte le sigle rappresentative del comparto della sanità accreditata lucana, che in questi giorni, con il supporto dell’Unità di Crisi Sanitaria, hanno comunicato l’ennesimo allarme rosso e un appello a non tergiversare ulteriormente nel risolvere la grave crisi di un intero comparto che ha comunicato, caso unico nelle Regioni d’Italia, di uscire dal SSR a partire da Gennaio. Perché, nella situazione attuale, tutte le strutture accreditate non potranno sostenere economicamente questa attività e saranno costrette ad annullare centinaia di migliaia di prestazioni a causa dei mancati pagamenti e della perenne assenza di programmazione sanitaria da parte della Regione Basilicata.

Nonostante la questione sia ben nota al Governo Regionale, sembra che ciò non sortisca alcun effetto, ed è davvero imbarazzante e preoccupante questo silenzio, considerando tra l’altro i numerosi impegni presi pubblicamente negli ultimi mesi e nello scorso anno. Leggi il comunicato.

16 dicembre: IN BASILICATA STA PER ACCADERE QUALCOSA CHE NON SI È MAI VISTO IN ITALIA. E PURTROPPO NON È UNA BUONA NOTIZIA

Un intero comparto a gennaio fuori dal SSR: questo è l'incredibile e catastrofico scenario che si prospetta se il governo regionale non agisce subito

La frana è già in corsa e in pochissimo tempo l’onda d’urto travolgerà tutta la Basilicata facendo strage di cittadini, aziende e lavoratori.

Tutte le strutture sanitarie accreditate di Basilicata a gennaio saranno costrette a non erogare più prestazioni per conto del Servizio Sanitario Regionale, poiché la situazione è diventata economicamente e praticamente insostenibile. Se non si pagano tutte le prestazioni già erogate in favore dei cittadini nel corso del 2022 e non si assicurano le risorse per il 2023, sarà impossibile continuare ad erogare servizi per conto del SSR. L’allarme era stato lanciato dall’Unità di Crisi già ad Agosto e, solo in seguito a vibranti proteste e alle preoccupazioni da parte del Consiglio Regionale, la Giunta regionale ha cercato di mettere una pezza che, come previsto, non è stata sufficiente, in quanto nel frattempo tutto il comparto sarà costretto a uscire dal SSR per palese insostenibilità economica. Leggi il comunicato.

15 dicembre: DA GENNAIO STOP A TUTTE LE PRESTAZIONI SANITARIE IN BASILICATA

Le associazioni rappresentanti le strutture sanitarie accreditate della Regione Basilicata, con una comunicazione congiunta al presidente Bardi, all'assessore Fanelli, ai direttori delle aziende sanitarie locali e al direttore del dipartimento per la salute, hanno fatto sapere che in mancanza di doverosi provvedimenti di remunerazione e programmazione, saranno costrette, a far data dal 1° gennaio 2023, a sospendere l'erogazione delle prestazioni rese in favore dell’utenza del SSR, stante l'insostenibilità economica della situazione fin qui descritta con le consequenziali, quanto inevitabili, ricadute occupazionali. Leggi la comunicazione.

14 dicembre: APPELLO ALLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER UNA POSIZIONE UNITARIA ED UNA FORTE INIZIATIVA. LA REGIONE DEVE ONORARE I PROPRI IMPEGNI PAGANDO TUTTE LE PRESTAZIONI DEL 2022

Ad oggi, sono 36 su 51 le strutture che hanno “sforato” il budget del 2022 assurdamente riferito al 2014

Un enorme peso grava sulla coscienza del Governo regionale. Se la crisi delle strutture sanitarie accreditate non troverà una risoluzione per i pagamenti di tutte le prestazioni erogate fino a fine anno, il presidente Bardi, l’assessore Fanelli e tutto l’esecutivo lucano avranno sulla propria coscienza il peso del fallimento di tante imprese sanitarie lucane che fino ad oggi con senso di responsabilità hanno creduto alle rassicurazioni pubbliche ed hanno continuato ad erogare prestazioni sanitarie ai cittadini di questa regione.

È l’ennesimo drammatico grido di allarme lanciato dall’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata durante una conferenza stampa andata in scena martedì mattina. Ripercorrendo tutte le tappe di questa vertenza, iniziata ad agosto con una nefasta delibera approvata in maniera anomala e in fretta e furia, il portavoce dell’Unità di Crisi, Michele Cataldi, ha messo in evidenza tutte le contraddizioni e l’assurdità di una vicenda che ha già fortemente danneggiato non solo le strutture e i suoi lavoratori ma tutta la sanità della Basilicata e i suoi cittadini. Leggi il comunicato stampa.

11 dicembre: AL CENTRO DI TUTTO C’È BISOGNO DI UN BONUS SALUTE. SI PROSPETTA UN 2023 ANCORA PIÙ CATASTROFICO IN CUI I LUCANI POTRANNO CURARSI SOLO SE HANNO I SOLDI

Ritardi nelle cure: i fondi ci sono, ma la gestione è la grande assente e la salute è in pericolo

L’opinione pubblica deve essere informata. Martedì 13 dicembre, a partire dalle 11.00, attraverso una conferenza stampa presso la Sala A del palazzo del Consiglio Regionale, si tornerà ad affrontare con estrema impellenza la grave situazione in cui versa la sanità lucana. Il focus sarà in particolare sulla vicenda che ha devastato le strutture sanitarie accreditate che, nonostante siano state più volte elogiate e ringraziate per il lavoro svolto a favore dei cittadini, sono state colpite duramente attraverso un incomprensibile taglio dei fondi (che pure sarebbero disponibili), mettendo di fatto a rischio aziende, lavoratori e la salute dei cittadini. Ricordiamo che l’intero comparto della Sanità Accreditata in Basilicata, nonostante incida solo il 2,4% di tutta la spesa sanitaria regionale, ha attenuato in modo importante la catastrofe sanitaria in atto in Basilicata, riuscendo ad erogare, soprattutto, le prestazioni di specialistica ambulatoriale di cui i cittadini avevano assoluta necessità e che il SSR non è riuscito a garantire direttamente. Parliamo di visite, esami specialistici e cure spesso salva vita, così come le terapie fisioterapiche. Leggi il comunicato stampa.

01 dicembre: CONSIGLIO APPROVA ODG PER COPERTURA DEGLI ULTIMI TRE MESI DEL 2022. ADESSO LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA DIPENDE DALLA GIUNTA 

Il documento impegna Bardi e Fanelli, ma la domanda rimane senza risposta: interrompere le prestazioni o no?

Continua a tenere banco in Consiglio regionale la vertenza delle strutture sanitarie accreditate riunite nel comitato “Unità di Crisi Sanitaria - Basilicata”. Nell’ultima seduta, quella del 29 novembre, è stato approvato a maggioranza l'ordine del giorno che impegna la Giunta a trovare e a stanziare le risorse necessarie per scongiurare la grave crisi sanitaria che da mesi sta impattando pesantemente su strutture, lavoratori e pazienti. L’ordine del giorno, presentato dai consiglieri Luca Braia, Mario Polese, Roberto Cifarelli, Carlo Trerotola e Gianni Perrino e approvato da 12 consiglieri su 13 (un astenuto), evidenzia come la tematica sia fortemente rilevante e preoccupa non poco le forze politiche sedute in Consiglio Regionale, consapevoli del disagio che si sta creando soprattutto a danno dei cittadini. Leggi il comunicato stampa.

26 novembre: CRISI SANITARIA E LAVORATIVA: È RICHIESTO ANCHE L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA II COMMISSIONE LUCA BRAIA

La denuncia dell’Unità di Crisi, che si fa portavoce del disagio di cittadini, imprese e lavoratori: rischi per l’ordine pubblico.

Una situazione realmente drammatica: è quanto emerge dal resoconto dell’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata ed inviato via PEC a Luca Braia, presidente della II Commissione Permanente della Regione Basilicata. 

Più passa il tempo e più lo scenario diventa cupo e, alla sempre più tangibile crisi sanitaria si aggiunge la crisi lavorativa delle strutture sanitarie accreditate che, a causa degli atti degli uffici regionali e dell’ASP, si trovano ad affrontare vertenze lavorative e la rabbia crescente dei pazienti che, frustrati, se la prendono con le strutture e i loro lavoratori, benché la colpa non sia da attribuire a loro. Il tempo passa e sembra sia diventato sempre più difficile uscire da questa situazione senza un intervento deciso da parte della Giunta e del Consiglio Regionale, al fine di tutelare il diritto alla salute dei cittadini e salvaguardare il livello occupazionale dell’intero comparto. Leggi il comunicato stampa.

25 novembre: IN BASILICATA DOBBIAMO INTERROMPERE LE PRESTAZIONI SANITARIE O POSSIAMO CONTINUARE AD ASSISTERE I PAZIENTI? LA DOVUTA RISPOSTA NON È ARRIVATA

Inviata una comunicazione a mezzo stampa al Presidente Bardi e all'assessore Fanelli

Egregi Presidente della Giunta Regionale Gen. Vito Bardi ed Assessore alla Sanità Avv. Francesco Fanelli

L’Unità di crisi Sanitaria di Basilicata a seguito di esplicita richiesta,

nell’incontro del 18 NOVEMBRE u.s., attendeva di conoscere la risposta alla seguente domanda:

“IN BASILICATA DOBBIAMO INTERROMPERE LE PRESTAZIONI SANITARIE O POSSIAMO CONTINUARE AD ASSISTERE I PAZIENTI?”

LA DOVUTA RISPOSTA NON È ARRIVATA.

L’impegno assunto dal Direttore Generale dell'ASP di Potenza di fornire una risposta chiara, alla domanda altrettanto chiara, che abbiamo posto venerdì 18 u.s. alla Vostra presenza, non è arrivata.

A QUESTO PUNTO NON SERVE PIÙ. SAREBBE DEPLOREVOLMENTE TARDIVA ED INACCETTABILE PER LA SICUREZZA DELLA SALUTE PUBBLICA INTERROMPERE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE SPESSO SALVA VITA.

Chiediamo direttamente a Voi un'immediata risposta pubblica sulla messa a disposizione delle risorse necessarie a curare i pazienti che si rivolgono alle strutture private accreditate nell’ultima parte dell’anno 2022, atteso che ogni rinvio infierisce sul lavoro e la vita delle persone e amplificherà fatalmente gravi ritardi nelle cure con le liste d’attesa del prossimo anno.

22 novembre: LE AZIENDE ACCREDITATE IN CRISI RICEVONO ULTERIORI RASSICURAZIONI, MA NON C’È CERTEZZA SULLA POSSIBILITÀ DI CONTINUARE AD EROGARE PRESTAZIONI AI CITTADINI FINO A FINE ANNO

Abbiamo apprezzato l’impegno di Bardi e Fanelli, ma restano ancora troppi nodi da sciogliere

In merito all’incontro di venerdì scorso, tenutosi fra una nostra rappresentanza, il Presidente Bardi, l’Assessore Fanelli e i Direttori delle Aziende Sanitarie Locali, con la presenza di un consulente speciale nominato da Bardi, permane uno stato di disorientamento da parte delle aziende che aderiscono al comitato Unità di Crisi Sanitaria.

Prendiamo atto ed apprezziamo il rispetto dell’impegno assunto dal Presidente Bardi e dall’Assessore Fanelli che hanno convocato l’importante incontro richiesto durante la protesta di lunedì scorso. L’importanza è data dalla partecipazione dei direttori generali delle AA.SS.LL, i quali hanno rassicurato che le prestazioni erogate dalle strutture accreditate per conto del SSN in favore dei cittadini nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, verranno (finalmente, aggiungiamo noi) pagate entro venerdì di questa settimana. Attraverso l’incontro del 18 novembre si è così usciti dal mutismo e dalla mancanza d’interlocuzione da parte delle istituzioni sanitarie che, inspiegabilmente, da oltre un mese tacevano riguardano al ritardo nei pagamenti stabiliti dalla L.R. 29 “disposizioni urgenti in materia sanitaria”. Leggi il comunicato stampa.

17 novembre: NON SIAMO UN’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA! FACCIAMO DEFINITIVAMENTE CHIAREZZA CON UNA COMUNICAZIONE URGENTE INVIATA AL PRESIDENTE BARDI

Si deve evitare ogni possibilità di confusione, affinché si risolva subito l’emergenza sanitaria e lavorativa in atto

Giovedì 17 novembre in prima mattinata, subito dopo aver letto la convocazione da parte del Presidente Bardi e le dichiarazioni sui giornali di alcune associazioni di categoria, il comitato “Unità di Crisi Sanitaria - Basilicata” ha subito provveduto ad inviare una PEC al Presidente al fine di sgomberare completamente il campo da qualsiasi possibilità di equivoco, affinché l’incontro programmato per venerdì mattina, tra una delegazione del comitato, il Presidente e i direttori delle Aziende Sanitarie, resti esclusivamente focalizzato sull’unico oggetto possibile per il quale l’incontro è stato previsto e concesso, ovvero “Imprese sanitarie accreditate in crisi – applicazione immediata della L.R. 5 ottobre 2022 n. 29 e reperimento di risorse finanziarie fino al 31/12/2022.”

Risulta perfino ridondante ribadire che l’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata non è una Associazione di categoria, ma un comitato costituitosi a seguito della crisi determinata dall’emanazione delle DD.GG.RR. n. 481 e n. 482 del 2022 che hanno colpito violentemente diverse strutture sanitarie. Leggi tutta la comunicazione.

16 novembre: LA MALABUROCRAZIA COLPISCE ANCORA E SI ABBATTE ANCHE SULLE PIÙ IMPORTANTI ISTITUZIONI REGIONALI

Una crisi sanitaria e lavorativa che si sarebbe potuta evitare se ognuno avesse adempiuto ai propri compiti in modo trasparente e coscienzioso

La parola "urgenza", evidentemente, ha un significato diverso in alcuni uffici regionali e delle aziende sanitarie locali. Così come è altrettanto evidente l'esistenza di un serio problema a livello burocratico che, puntualmente, inficia l'operato svolto dalle istituzioni, in questo caso del Consiglio Regionale, mortificandone la volontà e l'autorità. Questo tipo di inefficienza, la cui genesi non ci è dato sapere se sia dovute a mera imperizia o a malafede, sta di fatto che creano situazioni drammatiche le cui conseguenze sono pesantemente pagate da cittadini e lavoratori.

Una situazione grave ed umiliante, non solo per le strutture sanitarie accreditate in crisi e che aderiscono al nostro comitato, ma per l'intero Consiglio Regionale della Basilicata e della sua Giunta. Leggi la lettera.

14 novembre: IMPRENDITORE SALE SU UNA GRU DI FRONTE ALLA REGIONE

L’intervento di Bardi fa rientrare, momentaneamente, la protesta

Attraverso una PEC, inviata dall’Unità di crisi sanitaria martedì 15 novembre, le strutture accreditate che, ricordiamo, versano in una pesante condizione di crisi finanziaria e lavorativa, hanno apprezzato il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi per essersi preso pubblicamente la responsabilità di mettere fine a questa surreale vicenda fatta di malaburocrazia che va avanti ormai da oltre 3 mesi, gettando nello sconforto più totale imprenditori e lavoratori, con il rischio di far esplodere una vera e propria bomba sanitaria, annullando decine di migliaia di appuntamenti già prenotati.

Una situazione che ha portato all’esasperazione, o meglio alla disperazione, gli imprenditori coinvolti e i dipendenti delle loro aziende, gettandoli in uno stato di angoscia quotidiana, impegnati in una costante battaglia per la sopravvivenza, per cercare di non vedere andare in fumo anni di sacrifici e licenziare i propri collaboratori.  Leggi il comunicato stampa.

12 novembre: TUTTI DEVONO SAPERE, IL SILENZIO DEVE FINIRE

L’Unità di Crisi Sanitaria terrà una conferenza stampa davanti all’aula del Consiglio Regionale per denunciare pubblicamente quanto sta accadendo

Lunedì 14 novembre, alle 15.30, l’Unità di Crisi Sanitaria terrà una conferenza stampa davanti all’aula del Consiglio Regionale, presso la sede di Sanità Futura di Potenza, per denunciare pubblicamente quanto sta accadendo.

Sembra non avere fine la vertenza fra le strutture sanitarie accreditate e la Regione Basilicata. Dopo oltre tre mesi, nonostante gli impegni del Consiglio Regionale e del Presidente della Regione, la situazione è oltremodo peggiorata. Leggi il comunicato stampa.

10 novembre: L’UNITÀ DI CRISI IN QUARTA COMMISSIONE: SITUAZIONE STAGNANTE NONOSTANTE UNA LEGGE URGENTE DEL CONSIGLIO. ANARCHIA O BOICOTTAGGIO

Appello ai consiglieri: sbloccare i pagamenti pregressi, predisporre quelli degli ultimi mesi del 2022, pianificare l’anno venturo

L’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata è stata ricevuta giovedì scorso in Regione, presso la Quarta Commissione Consiliare Permanente per un'audizione e un confronto sul sempre più gravoso tema della drastica riduzione delle risorse economiche da parte della Regione alle strutture sanitarie accreditate col Servizio Sanitario Nazionale.

Ormai da oltre tre mesi è in corso un’autentica lotta per la sopravvivenza che oggi risulta ancora una volta bloccata dal pantano della burocrazia.

L’incontro, nei fatti, è servito per aggiornare i consiglieri sull’applicazione della legge approvata all’unanimità oltre un mese fa dal Consiglio (definita urgente proprio perché doveva portare, almeno in parte, ossigeno vitale per la risoluzione del problema) e che, ad oggi, non ha trovato applicazione concreta. Soprattutto, è servito anche a sottolineare che è indispensabile assicurare la totale copertura finanziaria per tutte le prestazioni fino alla conclusione dell’anno 2022. Leggi il comunicato stampa.

19 ottobre:  LA POLITICA HA ALTRO A CUI PENSARE? INTANTO LA BUROCRAZIA IMPERA MENTRE LE IMPRESE AFFOGANO

L’opinione pubblica ha il diritto di sapere

Più di due mesi e mezzo da quando abbiamo lanciato l’allarme, due settimane da quando l’intero Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una legge che sblocca i pagamenti nei confronti delle imprese sanitarie in crisi per le prestazioni erogate ai cittadini e non pagate dalle ASL. Nonostante le rassicurazioni dell'assessore, che i pagamenti sarebbero arrivati in tempi estremamente  rapidi, è ancora tutto com’era, anzi peggio.

Nel frattempo le strutture sanitarie accreditate, avendo dato fiducia agli impegni presi dalla politica, con responsabilità e con il rischio di peggiorare oltremodo la propria situazione economica, hanno proseguito ad erogare prestazioni per conto del SSN. Ma il tempo è passato inesorabilmente, i fornitori bussano alle porte, ci sono gli stipendi da pagare, le bollette e tutte le spese, i contributi da versare ai dipendenti che, se non pagati in tempo, faranno revocare il DURC con l’impossibilità di ricevere gli agognati pagamenti. Data la situazione nemmeno le banche prestano soccorso e le aziende, che rischiano di fallire per mano pubblica, ormai disperate, possono diventare facile preda degli usurai. Se ciò accade di chi sarebbe la colpa? Chi avrebbe portato a tale situazione assurda situazione? Di pari passo l’angoscia dei lavoratori è oltre ogni limite, sulla loro testa pende la spada di Damocle del licenziamento, oltre alla paura di decine di migliaia di cittadini che da un momento all’altro non sapranno più dove andare a curarsi. Leggi il comunicato stampa.

13 ottobre: QUANTO CONTANO IL CONSIGLIO REGIONALE, L’ASSESSORE FANELLI E IL PRESIDENTE BARDI?

Ad oggi la situazione è totalmente cristallizzata. Niente di quanto assicurato è avvenuto e, oltretutto, nessuna informazione o comunicazione è arrivata alle strutture in crisi ormai da mesi

Sono passati ormai 8 giorni dall’incontro tra le strutture che fanno parte dell’Unità di Crisi Basilicata e l’assessore regionale alla Salute, Francesco Fanelli e nulla si è mosso. Durante il breve incontro telematico avvenuto il 6 di ottobre scorso, si era posto un limite temporale per far sì che avvenisse qualcosa di concreto, ovvero lo sblocco dei pagamenti; limite che però è scaduto il 13 e non ha portato a quanto sperato.

L’incontro della settimana scorsa era servito a Fanelli per sottolineare che si sarebbe proceduto in maniera repentina a pagare le prestazioni erogate dalle strutture almeno fino a settembre, con il coinvolgimento immediato delle Aziende sanitarie locali di Potenza e Matera. Non a caso, la riunione tra l’assessore e i direttori delle Asl, avvenuta il giorno dopo l’incontro con l’Unità di Crisi, sembrava il giusto passaggio del percorso che doveva portare all’agognato sblocco delle risorse economiche. Leggi il comunicato stampa.

7 ottobre: SIGNIFICATIVO L’INCONTRO TRA FANELLI E LE ASL

Nulla deve interrompere l’assistenza ai cittadini, irrinunciabile è la speranza nel pagamento delle prestazioni

L’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata continua a nutrire la necessaria fiducia che arrivino gli agognati pagamenti delle prestazioni già erogate, che andrebbero a tamponare l’esposizione delle aziende in crisi da oltre due mesi e mezzo.

La notizia di un incontro avvenuto lo scorso venerdì tra l’assessore Francesco Fanelli e i Direttori generali delle Aziende sanitarie lucane, alla presenza degli uffici competenti, dovrebbe segnare un ulteriore passo per far sì che questi fondi siano effettivamente erogati per garantire la continuità assistenziale e quindi il lavoro e il funzionamento delle strutture. È incoraggiante poter ritornare a credere e sperare che la tutela della salute dei cittadini abbia un valore irrinunciabile e possa così continuare ad essere la missione ed il lavoro di tante strutture e di tanti operatori sanitari. Leggi il comunicato stampa.

6 ottobre: FANELLI HA INCONTRATO L'UNITÀ DI CRISI

Impegno personale dell’assessore per sbloccare celermente i pagamenti è fonte di ulteriore elemento di speranza

Giovedì mattina si è svolto un incontro in modalità telematica fra l’assessore Fanelli e l’Unità di Crisi. Durante la rapida riunione sono stati chiesti all’assessore rassicurazioni riguardo alla tempistica e agli step necessari per poter giungere subito ai pagamenti dovuti dalla Regione.

Ricordiamo che le 16 strutture investite dalla crisi dovuta ad una discussa delibera emanata ad inizio Agosto, sono ormai in grave emergenza, non riuscendo più in taluni casi a pagare ai propri collaboratori i compensi e i relativi contributi, oltre a tutte le altre spese per mantenere in vita le attività, il cui ruolo per la sanità lucana è cruciale. Le aziende, per le prestazioni erogate per conto del SSN, non stanno più ricevendo ormai da maggio i dovuti pagamenti dalla Regione Basilicata. A causa di questa crisi sono a rischio 430.000 prestazioni sanitarie già prenotate dai cittadini, oltre a 350 posti di lavoro. Leggi il comunicato stampa.

29 settembre: ULTERIORE VOTO UNANIME DEL CONSIGLIO REGIONALE PER SCONGIURARE L’EMERGENZA 

Approvato il DDL “misure urgenti in materia sanitaria”, che prevede l’utilizzo dei fondi già disponibili, ma ancora non utilizzati per la specialistica ambulatoriale. Ma l'emergenza sanitaria non è ancora finita

Fino a quando non arriveranno i pagamenti, la situazione è uguale a prima. Le prestazioni specialistiche sono sempre a rischio, così come i posti di lavoro delle strutture che sono state colpite dai tagli e che sono in fortissima sofferenza, non riuscendo più a pagare stipendi e contributi.  Ma l'approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale del DDL ci dice chiaramente che tutti i consiglieri regionali hanno espresso ulteriormente la volontà di risolvere la questione, consapevoli che si tratta di una situazione molto delicata che mette a rischio posti di lavoro e la salute dei cittadini lucani, con la possibilità di creare forti tensioni sociali. Leggi il comunicato stampa.

27 settembre: LA TASK FORCE INCONTRA L'UNITÀ DI CRISI 

Abbiamo consegnato un dossier per illustrare tutti i termini di legge e le economie disponibili per poter risolvere immediatamente e facilmente la vertenza 

Dopo la delibera del Consiglio regionale del 16 settembre, si era acceso un barlume di speranza, ci aspettavamo una soluzione in tempi rapidi, fiduciosi che ormai fosse davvero chiara a tutti la gravità della situazione e che, al contempo, ci fossero tutti gli elementi per poter dire fine a questa assurda e angosciante vicenda”.

C’erano molte aspettative per l’incontro fra la task force e l’Unità di Crisi avvenuto ieri 27 settembre, nonostante l’audizione fosse arrivata in maniera tardiva, rispetto ai tempi dettati dalla volontà del Consiglio regionale.  Leggi il comunicato stampa.

20 settembre:  L’ASSESSORE FANELLI CONVOCA LA TASK FORCE E L’UNITÀ DI CRISI ACCOGLIE CON SPERANZA RIPRENDENDO LE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE VERSO I PAZIENTI 

Si rimane in attesa di un incontro con il Presidente Bardi chiedendo sia fissato rapidamente

Ad un gesto ne corrisponde un altro. Da un lato, l’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata apprende con favore e speranza l’iniziativa dell’Assessore alla Salute, Francesco Fanelli, di convocare, per il pomeriggio di martedì 20 settembre, la task force dedicata all’emergenza sanitaria, così come era stato previsto nella risoluzione approvata all’unanimità nell’ultimo Consiglio regionale. Dall’altro, la Polimedica di Melfi, ha preso la decisione di ripristinare al 100% le prenotazioni e le prestazioni in accreditamento SSN. La scelta del poliambulatorio federiciano, che è tra le strutture più colpite dalla crisi occupazionale, nonostante nessun provvedimento ufficiale sia stato ancora preso per garantire il pagamento delle prestazioni, riguarda la consapevolezza, in tutta evidenza, che i pazienti abbiano necessità di cure e di prestazioni specialistiche e gli operatori volontà e bisogno di erogarle. 

I sentimenti delle strutture ancora in piena crisi sono quindi inevitabilmente contrastanti: la speranza e la fiducia nelle istituzioni regionali si mescolano all’apprensione e alla  vigilanza che sono necessarie per proteggere la soluzione, che pure è possibile, dagli assalti della mala burocrazia. Al tempo stesso, l'Unità di Crisi Sanitaria, resta in attesa che il Presidente Bardi incontri la delegazione del territorio del Vulture - Alto Bradano rappresentata dal Sindaco di Melfi Giuseppe Maglione. La richiesta era stata formalizzata il giorno della manifestazione di piazza avvenuta a Melfi lo scorso 13 settembre. Da quella mobilitazione, infatti, era stata prodotta una formale richiesta di udienza, sottoscritta dall'Unità di Crisi Sanitaria, da 19 sindaci dell’area nord della Basilicata, dal sindacato Uil Fpl e dalle rappresentanze dei pazienti.

L’incontro con Bardi, nonostante si stia per attivare ufficialmente l’operatività della task force, serve per mettere in evidenza le richieste che provengono non solo dalle strutture sanitarie private ma di un intero territorio e diviene dirimente per sottolineare l’importanza che lo stesso Presidente della Regione divenga il primo garante per la soluzione di una catastrofica emergenza sanitaria.

Nel frattempo, come già annunciato, in questa ultima settimana di campagna elettorale, l’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata ha organizzato una serie di eventi web con i candidati alle prossime elezioni politiche che avranno come tema la sanità e il lavoro (il calendario sarà reso noto in corso d’opera). Incontri in cui i partecipanti avranno modo di esprimere la propria opinione e le proprie posizioni rispetto al tema, offrendo ai cittadini spunti di riflessione e informazioni utili all'esercizio del diritto di voto.

16 settembre: UNO SPIRAGLIO PER LA RISOLUZIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA. MA LA TEMPESTIVITÀ È D’OBBLIGO

Consiglio regionale incontra Unità di crisi: task force per trovare una immediata soluzione

Con la manifestazione dell’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata, andata in scena venerdì 16 settembre, di fronte al palazzo della Regione Basilicata a Potenza, si è offerto al Consiglio regionale, qualora fosse stato ancora necessario farlo, la dimostrazione tangibile della gravità della situazione di emergenza in cui versano i pazienti lucani, le strutture sanitarie e gli operatori.

Davanti all’ingresso del palazzo della Giunta regionale, infatti, si è tenuto un sit-in organizzato dall’Unità di crisi sanitaria affiancata dalla Uil Fpl, proprio in concomitanza con la seduta straordinaria del Consiglio, riunito non a caso per affrontare il problema del blocco delle risorse economiche alle strutture accreditate e la conseguente crisi occupazionale.

In questa occasione, il Consiglio regionale ha incontrato una delegazione composta dal portavoce dell’Unità di Crisi, Michele Cataldi, dal segretario regionale della Uil Fpl, Giuseppe Verrastro, e da un rappresentante dei pazienti. Si è raggiunta, così, una tappa del percorso che vuole raggiungere la soluzione definitiva all’emergenza sanitaria e alla crisi occupazionale. 

Emergenza sanitaria che continua e così anche la crisi occupazionale infatti: le prestazioni non sono ancora sbloccate ed anche i relativi mancati pagamenti non consentono il mantenimento dei livelli occupazionali. 

Ciò nonostante, finalmente, un confronto è ufficialmente avvenuto. Confronto che ha portato ad un risultato: entro cinque giorni, infatti, una task force della Regione predisporrà una bozza risolutiva del problema da consegnare alla Giunta regionale ai fini della sua ufficiale adozione. A questo punto, ora più che mai, è necessario che le parole e le buone intenzioni si traducano in fatti concreti e buone azioni.

La tempestività, così come la effettiva soluzione, sono due facce della stessa medaglia. L’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata continuerà a tenere informata l’opinione pubblica e ad approfondire tutti gli aspetti di questa emergenza sanitaria e di questa crisi occupazionale.

10 settembre: VENIAMO COLPITI E ADESSO ANCHE SBEFFEGGIATI! MA CHE MONDO È QUESTO?

L'assessore Fanelli lancia un esilarante comunicato stampa! Il dramma di pazienti, strutture e dipendenti, adesso è anche ridicolizzato. Complimenti!

I fondi che si annunciano come se la notizia fosse di ieri, sono la prova provata, se ce ne fosse bisogno, della mancata presa di coscienza e della confusione in cui versa l'assessore! Se si volesse fare un minimo di approfondimento sulla notizia, si scoprirebbe subito che: le risorse per il piano di recupero delle liste di attesa, che per il privato ammonterebbero a 600 mila euro, sono state previste con la dgr 487/2022, lo stesso giorno in cui si facevano sparire 10 milioni di euro per le strutture accreditate e per i pazienti in lista di attesa!

La notizia è tragicamente indicativa: delle due l'una, o c'è un caos totale negli uffici regionali o c'è un'irresponsabilità sconfinata! E l'assessore anziché occuparsi di convocare urgentemente l'Unità di Crisi, si erge a paladino di questo sporco gioco e convoca un altro tavolo "tecnico". Un tavolo di confronto senza il decisore politico che tavolo è? Un tavolo senza la presenza delle strutture in crisi, che tavolo è? Semplice: un ennesimo tavolo burocratico che farà perdere tempo prezioso, un altro tavolo truccato dalla mala burocrazia!

9 settembre: L’ASM MATERA INCONTRA L'UNITÀ DI CRISI SANITARIA BASILICATA

Finalmente un'istituzione sanitaria pubblica apre la porta del dialogo. È il riconoscimento della situazione di emergenza sanitaria in atto, un fatto particolarmente positivo! Ma nel frattempo arriva una doccia fredda: il Dipartimento Salute convoca l'ennesimo tavolo tecnico per mercoledì 14. È un altro tavolo burocratico truccato, inutile e dannoso

Nel pomeriggio si tiene un incontro via web con Il Direttore generale dell’ASM Matera dottoressa Sabrina Pulvirenti, il portavoce dell’Unità di Crisi Michele Cataldi e i titolari di nove strutture della specialistica ambulatoriale del Materano che hanno superato il tetto di prestazioni assegnate, esprimono un particolare ringraziamento per la disponibilità dimostrata, perché realmente particolare è la situazione di crisi e di emergenza sanitaria.

Durante il confronto si forniscono i dati aggiornati che riguardano la provincia di Matera: 15.620 pazienti interessati, 78 dipendenti, 160.605 prestazioni non erogabili e 5 Comuni colpiti (Matera, Pisticci, Policoro, Scanzano Jonico, Grassano), ribadendo la necessità di salvaguardare la salute dei cittadini, superare l’emergenza sanitaria in una fase difficile come testimonia la lunga lista di attesa (220 mila prestazioni arretrate in tutta la Regione a cui si aggiungerebbero le 436.000 non più erogabili dalle strutture accreditate, di cui un terzo nel Materano). Finalmente, grazie all'incontro con la dottoressa Pulvirenti, la dimensione e la gravità dell'emergenza possono trovare cittadinanza presso le Istituzioni pubbliche. Il Direttore generale dell’ASM, nel riconoscere la gravità della situazione, chiede all’Unità di Crisi un ulteriore sforzo dialogante anche con la formulazione di proposte. L'Unità di crisi chiede che il Direttore generale ASM possa farsi portavoce per realizzare un dialogo con il Presidente della Regione Vito Bardi, offrendole piena fiducia nell’interlocuzione che vorrà avere.

Intanto, però, arriva una doccia fredda. L'assessore Fanelli anziché occuparsi di convocare urgentemente l'Unità di Crisi, fa convocare al dirigente generale dr. Del Corso un altro tavolo "tecnico". Un tavolo di confronto senza il decisore politico che tavolo è? Un tavolo senza la presenza delle strutture in crisi, che tavolo è? Semplice: un ennesimo tavolo burocratico che farà perdere tempo prezioso, un altro tavolo truccato dalla malaburocrazia!

Dal 6 all'8 settembre: PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE E APPELLO AI CANDIDATI ALLE POLITICHE: MARTEDÌ 13 SETTEMBRE A MELFI MANIFESTAZIONE REGIONALE

Aumentano le strutture aderenti all’Unità di Crisi e altri sindaci si uniscono alle proteste. La quarta commissione dopo l’audizione chiede di affrontare subito la questione in Consiglio, ma i capigruppo annullano la seduta: ira sia fra i banchi della maggioranza che dell’opposizione. Le perplessità della U.I.L che protesta in modo veemente

L’Unità di Crisi incassa la solidarietà da parte di numerosi Sindaci che parteciperanno con la fascia tricolore (Melfi, Lavello, Venosa, Palazzo San Gervasio ad es.) alla manifestazione prevista martedì 13 settembre, a Melfi. Nel frattempo viene lanciato un appello ai candidati alle elezioni politiche affinché anche loro pongano l’attenzione alla crisi sanitaria in atto. 

Audita l'Unità di crisi in IV commissione, i membri della commissione, prendendo atto della gravità della situazione, invitano il Consiglio regionale, il presidente Bardi e l’assessore Fanelli ad affrontare quanto prima l’emergenza all’interno dell’aula consiliare, ma la seduta, prevista per il 19 settembre viene annullata causa elezioni, provocando le vive proteste di diversi consiglieri, sia della maggioranza che dell’opposizione.

Sempre in IV commissione i delegati della U.I.L. si mostrano preoccupati per l’aggravarsi della crisi sanitaria lucana e pongono all’attenzione il mistero di 7 milioni di euro del bilancio regionale dedicati al recupero delle liste di attesa e che non sono stati utilizzati, protestando in modo veemente riguardo questa anomalia e la gestione dissennata dell’emergenza delle liste di attesa. Con quei sette milioni si potrebbe intervenire sui centri accreditati per salvare le prestazioni e i posti di lavoro ed avanzerebbero ancora per altri interventi di urgenza tesi a diminuire le attese per i pazienti.

Dal 2 al 5 settembre: CONTINUA L’IMBARAZZANTE SILENZIO DELLA REGIONE CHE IGNORA GLI ALLARMI E LE CRITICITÀ

Inevitabilmente esplode la crisi: stop alle prenotazioni dal 6 settembre

Non è più tempo di tavoli tecnici e di iter ordinari, in quanto la situazione è straordinaria e di pura emergenza, sanitaria ed occupazionale, e riguarda le strutture sanitarie colpite dal provvedimento (41) e non altri centri per i quali non si sono presentati risvolti negativi. L’emergenza riguarda i centri colpiti, ma anche e soprattutto i cittadini, i lavoratori e i rappresentanti locali dei territori. Pertanto l’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata chiede una convocazione urgente di un tavolo che riguardi le strutture accreditate coinvolte, rappresentanti dei cittadini e di territori.

Da un approfondimento risulta che saranno 435.905 le prestazioni non più eseguibili a carico del SSN (di alcune strutture non sono pervenuti i dati, quindi si presume che ne siano di più) con 155 persone che rischiano di perdere il posto di lavoro. Numeri impressionanti che non possono lasciare indifferenti e che rendono sempre più evidente un disastro annunciato più volte.

Tutte le strutture aderenti all’unità di crisi annunciano che dal 6 settembre inevitabilmente non accetteranno più prenotazioni del SSN e, altrettanto inevitabilmente, a causa degli effetti della delibera, dalla settimana successiva con molta probabilità, se non verrà annullata la delibera, verranno annullate anche le prestazioni già prenotate fino a Dicembre.

Il consiglio comunale di Lavello si impegna, attraverso il sindaco, a portare le proprie preoccupazioni all’attenzione di tutte le opportune sedi, affinché si convochi al più presto un tavolo che trovi una rapida soluzione all’emergenza. A questo impegno del comune di Lavello si prospetta la presa di posizione di ulteriori comuni.

01 settembre: RAPPORTO CREA, PERCHÈ NON VIENE PRESO IN CONSIDERAZIONE? SE LO DOMANDANO ANCHE I SINDACATI

Le preoccupazioni di chi è in prima linea e la rabbia dei pazienti che in modo massivo si aggiungono alla protesta

La crisi sanitaria che sta per esplodere preoccupa non solo gli addetti del settore e i loro dipendenti. I sindacati lamentano il mancato coinvolgimento delle parti sociali e si domandano perplessi come mai non vengano presi in considerazione i fabbisogni sanitari espressi dal rapporto CREA, e come intende la regione far fronte alle 220.000 prestazioni sanitarie in sospeso se, nel frattempo, blocca le strutture sanitarie accreditate.

Sempre più pazienti esprimono il loro disappunto, rabbia e preoccupazione tramite i social e aderiscono alla petizione on line e cartacea dell’Unità di crisi Sanitaria per chiedere al presidente del consiglio regionale di adoperarsi affinchè venga ritirata la delibera che di fatto blocca 41 strutture accreditate su 54.

Quello dei tetti di spesa 2022 ormai sta assumendo sempre più i contorni di un vero e proprio giallo, con troppe ombre.

Una dipendente di Polimedica scrive una lettera aperta che viene pubblicata sulla maggiorparte dei giornali, in cui spiega la preoccupazione e l’incredulità dal punto di vista dei lavoratori che, non solo sono presi dall’ansia nel trovarsi di punto e in bianco senza lavoro, ma anche tutto il disagio di dover rifiutare le richieste di prestazioni da parte di pazienti che non sanno più dove andare, soprattutto quando si tratta di pazienti con gravi malattie, bambini e persone che devono interrompere i percorsi terapeutici senza avere altre alternative.

31 agosto: INCONTRO PRELIMINARE DELL’UNITÀ DI CRISI SANITARIA CON IL PREFETTO DI MATERA

Parte la raccolta firme. Emergono altri fatti inquietanti

L'Unità di Crisi Sanitaria della Basilicata non ha intenzione di fermarsi e continua in maniera salda la sua battaglia nei confronti di chi “non vuole” e non, come si vorrebbe far credere, “non può” tornare indietro sui suoi passi. Una delegazione dell’Unità di Crisi Sanitaria di Basilicata ha avuto un incontro preliminare con il Prefetto di Matera, a cui è stata esposta la gravissima situazione che di qui a pochissimo diventerà qualcosa che poco ha a che fare con la “politica sanitaria” ma che invece riguarda una emergenza sanitaria vera e propria.

I centri sanitari accreditati che fanno parte dell’Unità di Crisi hanno avviato una raccolta firme, sia cartacea che digitale, per chiedere al presidente del consiglio regionale di Basilicata di mettere subito all’ordine del giorno del consiglio la richiesta alla giunta di annullamento in autotutela delle delibere e regolarizzare il processo di deliberazione delle stesse.

La vicenda rivela, giorno dopo giorno, sfaccettature sempre più ambigue.

Poniamo all’attenzione anche un’altra questione che inevitabilmente si intreccia a tutto ciò: ovvero i cosiddetti “fabbisogni sanitari territoriali”. Se la Regione “inventa” di sana pianta riferimenti temporali a periodi quanto mai distanti ad oggi (il 2014 appunto) per stabilire i budget per la sanità accreditata, ci chiediamo perché questi non siano definiti su quello che davvero serve ai vari e diversi territori?

Riguardo a questo argomento ci sono retroscena ambigui e per nulla trasparenti.

In realtà i dati sul fabbisogno ci sono e si basano sui dati di una ricerca frutto del lavoro di Crea Sanità, istituto di ricerca legato all’Università di Tor Vergata di Roma, e sono fabbisogni che potrebbero essere effettivamente utilizzati per stabilire budget e tetti. Presentati nel 2021 dall'allora direttore Esposito, assieme all’AGENAS, questi documenti sono poi spariti dai radar.

Da qui, è inevitabile pensare che questi dati possano non andare incontro alle “esigenze” di qualcuno. Che mettano in evidenza qualcosa che rispecchia la realtà dei nostri territori, ma che questa realtà non si adatti a soggetti che hanno altri interessi, non di certo quelli della salute pubblica.

Dal 30 agosto: SI DIFFONDE SEMPRE PIÙ IL PARERE PRO-VERITATE CHE DEMOLISCE PUNTUALMENTE LA DELIBERA E LE MOTIVAZIONI ADDOTTE DAGLI UFFICI REGIONALI

Anche i sindaci sono sempre più allarmati

Con la diffusione del parere pro-veritate commissionato dall’ASPAT Basilicata allo studio legale Bonito Oliva & Associati è ormai sempre più evidente a tutti che l’impianto della delibera incriminata fa acqua da tutte le parti e anche le giustificazioni degli uffici regionali, che volevano addurre a motivazione di quanto fatto il recepimento della sentenza del consiglio di stato, si fanno sempre più inconsistenti e vengono sbriciolate. La Regione ha anche sostenuto che motivazioni tecnico-giuridiche non consentivano l’annullamento in autotutela dell’assurda deliberazione, e invece emerge in tutta evidenza dal parere pro-veritate che l’annullamento è possibile. Proprio per le dannose conseguenze che questo atto sta producendo. 

Emergono quindi due verità inquietanti: le delibere non costituiscono un atto dovuto ma voluto e il loro annullamento dipende anche questo  dalla volontà della Giunta regionale! Il parere “pro veritate” dello studio legale affronta punto per punto, in modo dettagliato ed equidistante, tutte le debolezze della delibera regionale, mettendo in luce come non si possa essere in alcun modo addurre come motivazione la sentenza del Consiglio di Stato per la rideterminazione dei tetti di spesa con i criteri ivi adottati.

La preoccupazione a Melfi è ancora più tangibile, in quanto tale delibera colpisce in particolar modo il poliambulatorio Polimedica che, ricordiamo, per la sua collocazione e per i servizi resi (circa 100.000 prestazioni sanitarie all’anno) è un punto di riferimento sanitario importante non solo per il Vulture-Melfese. Se Polimedica cessasse i propri servizi, così come è obbligata a fare a partire dai prossimi giorni, il Servizio Sanitario Regionale non sarà in grado di far fronte alla domanda di prestazioni inevasa (circa 220.000 prestazioni specialistiche) e i cittadini e gli operatori si troveranno in una situazione davvero assurdamente drammatica. Pertanto il Sindaco di Melfi Giuseppe Maglione e il presidente del Consiglio comunale Vincenzo Destino hanno ricevuto una delegazione di dipendenti della Polimedica di Melfi, struttura che ha aderito sin da subito all’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata e il cui rappresentante legale ne è anche il portavoce. Data la delicatezza della situazione potenzialmente esplosiva e distruttiva anche per il territorio del Vulture-Melfese Alto-Bradano, che si andrebbe ad aggiungere ad altre vertenze già in corso, il presidente del Consiglio comunale e il Sindaco Maglione hanno assunto l’impegno di chiedere con urgenza (si auspica in uno o due giorni) un tavolo di confronto con le parti in causa.

Dal 26 al 29 agosto: SI RICHIEDE L’INTERVENTO DEL PREFETTO

Altre voci si aggiungono al coro d’indignazione e le impostazioni delle delibere vengono ulteriormente demolite. Nel frattempo non rinunciamo al dialogo

Le strutture sanitarie accreditate colpite dagli effetti della delibera, preoccupate tra l’altro dalle possibili reazioni incandescenti da parte della pazientela esasperata e disperata dal sentirsi annullare le visite già prenotate tramite SSN, si rivolgono al prefetto affinché convochi le parti per convenire nel modo più rapido possibile ad una risoluzione della crisi. 

Esponenti politici regionali, anche appartenenti alla stessa coalizione del governo della regione Basilicata, attraverso comunicati stampa, fanno appello al presidente affinché si affronti con più saggezza la questione, a questi si aggiungono anche interrogazioni formali da parte di consiglieri all’opposizione e gridi d’allarme lanciati da europarlamentari. Buona parte della politica locale ed addetti ai lavori manifestano le proprie perplessità e preoccupazioni sull’operato della presidenza regionale e dell’assessorato. È ormai sempre più evidente il terribile rischio a cui si sta andando incontro, anche la società civile esprime con sempre più veemenza la propria indignazione attraverso i social, cittadini allarmati e disperati riguardo la propria sorte, mandano lettere ai giornali e il tribunale dei diritti del malato invia una missiva aperta rivolta al presidente Bardi, manifestando sorpresa e preoccupazione per le promesse non mantenute e per la nuova crisi che si è venuta a creare, più grave della precedente. 

L’unità di crisi nel frattempo cerca in qualsiasi modo di aprire tutti i canali possibili di confronto, richiede un’audizione urgentissima alla quarta commissione consiliare e consegna alla presidenza un fascicolo giuridico “pro veritate” per mettere in evidenza in modo estremamente preciso tutte le problematiche e l’inammissibilità della delibera sui tetti di spesa 2022.

24 agosto: TAVOLO TECNICO O L’ENNESIMO TRUCCO BUROCRATICO?

Si propone una “non soluzione” ovvero di differire l’applicazione della delibera a fine settembre, ovvero a dopo le elezioni

Il direttore generale del Dipartimento Salute dr. Del Corso, convoca le associazioni di categoria a sua firma, ma non si presenta, lasciando al tavolo il capo di Gabinetto del Presidente Bardi, dr. Busciolano, il consulente del Presidente avv. Iorio, il dirigente dr. Montagano e il direttore facente funzioni Asp dr. D’Angola.

Si propone una “non soluzione” ovvero di differire l’applicazione della delibera a fine settembre, ovvero a dopo le elezioni. Ci saremmo aspettati innanzitutto, come priorità, l’annuncio di revoca o di annullamento come richiesto unanimemente da tutte le associazioni di categoria nel documento firmato dopo l’incontro precedente del 5 agosto.

Ci saremmo aspettati altresì, almeno la modifica immediata delle delibere e che il tavolo tecnico volesse approfondire la fattibilità tecnica, appunto, di una tempestiva soluzione che è del tutto possibile. E invece ci siamo ritrovati sul tavolo l’ennesimo trucco burocratico: una proposta di differimento dei termini che mantiene intatto il contenuto della delibera, perché di fatto le norme sui tetti di spesa restano tali e quali sono solo spostate di un mese. Il prossimo passo sarà quello di rivolgersi ai Prefetti e di adire per vie legali. I tribunali ci daranno ragione per l’ennesima volta, ma nel frattempo le aziende moriranno per mano pubblica, oltre al fatto che si dovrà assistere inermi a una grave crisi e 220.000 prestazioni si andranno ad aggiungere alle già lunghe liste di attesa.

Dal 16 al 23 agosto: SALE L’INDIGNAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA E DEI CENTRI ACCREDITATI

I cittadini e le strutture colpite da queste ondate di malaburocrazia iniziano ad organizzarsi

Di fronte a questa situazione a dir poco paradossale il direttore generale del Dipartimento Salute tace, l’assessore anche, il presidente idem. Ma non tacciono i cittadini e le strutture colpite da queste ondate di malaburocrazia che, nel frattempo, iniziano ad organizzarsi, increduli ed arrabbiati di fronte a questo scempio.

Le delibere ancora non vengono annullate e il panico e la tensione è sempre più tangibile. I centri accreditati dubbiosi non sanno cosa fare, devono iniziare a dire di no alle richieste dei pazienti? Nel frattempo il SSR continua ad inviare richieste di prenotazioni tramite il CUP regionale. La situazione precipita sempre di più e giornali, tv, social, testate on line mettono sempre più in evidenza quello che sta succedendo. 

Il 19 Agosto viene inviata una PEC al presidente della giunta, al presidente del Consiglio regionale, al presidente della IV Commissione e al direttore generale del dipartimento Salute, in cui, spiegandone le motivazioni giuridiche, si invita ad annullare la delibera 482, ma ancora nessuna risposta. Così L’Unità di Crisi, pur confermando la propria completa disponibilità al dialogo e fiducia nelle istituzioni, di fronte al tempo che passa e che avvicina sempre più il momento della tragedia, non può fare a meno di lanciare un ultimatum di 48 ore alla Regione e si appella anche ai Sindaci dei propri Comuni di pertinenza e a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del proprio territorio, del diritto alla salute e che sono desiderosi di giustizia sociale. Dal 5 agosto ancora nulla è stato fatto per scongiurare questa crisi, non si può continuare a fare finta di niente e rimanere ad aspettare che la burrasca travolga tutti.

Dal 6 al 16 agosto: TUTTO TACE, POI ARRIVA UN ULTERIORE MOSTRO BUROCRATICO

L’Azienda sanitaria di Potenza vorrebbe i soldi indietro per dei servizi che lei stessa ha ordinato

Il tempo intanto passa, ma dopo la consegna del documento unitario sottoscritto da tutte le associazioni il nulla. Vengono inviate pec a Regione, dipartimento salute e ASL in cui si invita ad annullare la delibera come dichiarato nell’incontro avuto e comunque a regolarizzare il procedimento, mandando la delibera alla IV Commissione permanente del Consiglio regionale, a non bloccare i pagamenti delle prestazioni già erogate. Nonostante l’estrema urgenza della questione e gli impegni presi, non si muove foglia fino al 16 agosto quando D’Angola, il direttore generale dell’ASP, dà alla luce un sorprendente mostro burocratico che va a peggiorare ancor più la situazione, ovvero la Deliberazione n. 584/2022 e la successiva nota prot. n. 82077.

In pratica, attraverso un’interpretazione a dir poco fantasiosa delle delibere della giunta, l’ASP, nel prendere atto di tali provvedimenti e comunicarli alle strutture accreditate, aggiunge la necessità di recuperare eventuali somme fuori tetto, ovvero vorrebbe i soldi indietro per dei servizi che l’ASP stessa ha ordinato, di cui i cittadini hanno già usufruito!

Tra l’altro nel frattempo l’ASM, nel prendere atto della stessa delibera, comunica alle strutture accreditate che, per i suoi effetti non verranno pagate le prestazioni fuori dal nuovo tetto.

5 agosto: INCONTRO FRA LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, IL PRESIDENTE BARDI E L’ASSESSORE FANELLI

All’incontro erano presenti, inoltre, il direttore generale dr. Del Corso e un consulente esterno della Regione, l’avv. Iorio

L’assessore e il presidente avevano fatto intendere di comprendere le ragioni delle strutture sanitarie e dei problemi conseguenti alla delibera, rassicurando che avrebbero trovato il modo di porre rimedio anche con l’annullamento, chiedendo però alle associazioni un documento unitario che racchiudesse la richiesta di annullamento con la rinuncia alle azioni legali.

Tale documento è stato immediatamente consegnato e contiene i seguenti punti condivisi da tutte le associazioni di categoria:

In caso di integrale accettazione della presente proposta, le associazioni proponenti si impegnano a rinunciare a qualsiasi azione giudiziaria avverso provvedimenti regionali assunti nei termini di cui alla proposta medesima.

2 agosto: NASCITA DELL’UNITÀ DI CRISI

Molte delle strutture sanitarie private lucane si confrontano fra loro, in particolare quelle facenti capo alle associazioni di Sanità Futura e ASPAT Basilicata

Non appena letto il contenuto delle delibere è subito evidente alle strutture la gravità di tali atti, adottati tra l’altro senza un minimo di confronto con le parti in causa (anche qui in palese contrasto con la legge), così come invece era stato prospettato da accordi precedenti. Così molte delle strutture si confrontano fra loro e, in particolare quelle facenti capo alle associazioni di Sanità Futura e ASPAT Basilicata, aderiscono immediatamente al comitato “Unità di crisi sanitaria - Basilicata”, con i seguenti obiettivi:

La questione è talmente grave e surreale che subito se ne iniziano ad occupare gli organi di stampa, corre sui social e approda sui tg regionali di rai e di altre testate. È chiaro a tutti i cittadini e agli addetti ai lavori che si rischia un’ecatombe sanitaria, oltre alla contingente ed ingente perdita di posti di lavoro (qualche centinaio!) e in alcuni casi al fallimento per mano pubblica di imprese fino a questo momento sane.

27 luglio: LA GIUNTA APPROVA LE DELIBERE N° 481/2022 e N° 482/2022

Le delibere fissano il tetto di spesa 2022 per le strutture accreditate prendendo a riferimento quello del 2014, comunicandolo dopo ben 7 mesi di attività dall’inizio dell’anno e senza nessun criterio che prenda in considerazione il fabbisogno sanitario dei territori

Entrambe le delibere, tra i tanti vizi di legittimità, ne presentano subito alcuni di plateale compromissione delle prerogative del Consiglio regionale, in quanto, prima di essere approvate, non hanno avuto il parere della IV commissione, così come previsto dalle leggi regionali.

Le delibere fissano il tetto di spesa 2022 per le strutture accreditate prendendo a riferimento quello del 2014, comunicandolo dopo ben 7 mesi di attività dall’inizio dell’anno e senza nessun criterio che prenda in considerazione il fabbisogno sanitario dei territori, facendo tra l’altro “sparire inspiegabilmente” ingenti risorse economiche disponibili per la sanità accreditata.

Nonostante la Regione sia ben consapevole che molte strutture accreditate abbiano già abbondantemente superato tale soglia, visto il vertiginoso aumento di richiesta di prestazioni da parte del SSR, in quanto a causa del Covid negli ultimi anni si sono viste allungate a dismisura le liste di attesa, senza che le strutture pubbliche abbiano potuto rimediare direttamente, le delibere vengono approvate. Attualmente, come dichiarato dagli stessi uffici regionali, sono oltre 220.000 le prestazioni in attesa di essere evase.

Le delibere in questione hanno come ineluttabile risultato l’immediata cessazione, da parte dei centri accreditati colpiti, di tutte le prestazioni a carico del SSN e l’annullamento di tutte le prenotazioni già confermate con il SSN in quanto è certo che non verranno pagate (nel frattempo il CUP regionale continua a prenotare).