Il gesto del governo regionale apre uno spiraglio, ma la strada ha un crocevia. Il commento di Michele Cataldi sui contenuti della bozza di bilancio

La Regione stanzia 4 milioni su 6, non sufficienti per pagare tutti i debiti 2022 nei confronti delle strutture accreditate, ma il gesto lascia intravedere due strade di cui solo una è quella giusta

"Lo stanziamento di 4 milioni di euro operato dalla Giunta regionale nella bozza di bilancio, per ripagare in parte i debiti maturati dalla Regione Basilicata nei confronti delle strutture sanitarie accreditate per le prestazioni erogate nel 2022, potrebbe costituire un’importante iniezione di fiducia, oppure un rimedio palliativo che aumenterebbe di poco il tempo di vita e quindi l’agonia". Sono le parole di Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di Crisi, comitato che in questi mesi col supporto dei pazienti si è reso protagonista di un’importante battaglia per difendere il diritto alla salute dei cittadini lucani. La questione rimane purtroppo ancora aperta, infatti, nonostante lo stanziamento presente nella bozza di bilancio sia oggettivamente diretto a ripristinare un vulnus costituito dal mancato pagamento di prestazioni specialistiche già erogate ai cittadini che ne avevano bisogno, le criticità nel 2023 continuano la loro corsa senza accennare a soluzioni.

Pertanto Michele Cataldi invita a riflettere sulla vicenda ed approfondisce spiegando meglio i timori e le speranze dell’Unità di Crisi: “Se non fosse che nel 2023 siamo ripiombati in una situazione peggiore (sembrava impossibile) dell'anno scorso, con insufficienza di risorse per i prossimi 2 anni, in assenza della definizione dei fabbisogni di assistenza (pure ripetutamente promessi), con “tetti mensilizzati” che bastano solo per 12/13 giorni al mese, con le risorse “Balduzzi” solo parzialmente utilizzate (non si sa perché) e con l'assenza di nuovi contratti; se non fosse per tutto questo e altro ancora, lo stanziamento operato dalla Giunta regionale, anche se tardivo e logorato, dal tempo e dall’inerzia di questi mesi, sarebbe un parziale ripristino di basilare giustizia. Purtroppo, però, la realtà ci restituisce un 2023 in emergenza, che continua nel suo peggioramento. L’aver stanziato nella bozza di Bilancio 4 milioni su 6 per il pagamento di prestazioni già erogate nel 2022 può, tuttavia, diventare un'enorme iniezione di fiducia per non desistere dall'intento di salvare la sanità lucana. Se così sarà, noi dell'Unità di Crisi Sanitaria spingeremo con tutte le nostre forze nella stessa direzione.”

“Siamo quindi a un autentico crocevia” - continua così Michele Cataldi - “È ora che il governo regionale abbandoni la confusione burocratica e imbocchi la strada giusta. Se così sarà, noi dell'Unità di Crisi Sanitaria spingeremo con tutte le nostre forze nella stessa direzione. Lo faremo con una proposta a costo zero e ad effetto immediato da sottoporre al Consiglio Regionale in sede di approvazione della prossima legge di bilancio. Sarà il momento di scegliere la strada giusta al crocevia!”

Quindi, in sintesi, l’Unità di Crisi accoglie favorevolmente, non potrebbe essere altrimenti, il gesto della Giunta regionale (ormai la speranza e la fiducia erano ridotte a zero) volendolo assumere come un indicatore positivo per mettersi rapidamente al lavoro e uscire dalla palude in cui pazienti e operatori sanitari del pubblico e del privato accreditato sono letteralmente intrappolati. Ma, con altrettanta franchezza, coerenza ed onestà intellettuale, non può fare a meno di abbassare la guardia, proponendo di pari passo soluzioni immediate alle grosse criticità che ancora permangono per l’anno in corso e che hanno creato già tanti disagi ai pazienti. Le ombre sono ancora tante e molte ferite hanno lasciato danni non più recuperabili sulla pelle dei cittadini e delle aziende colpite. L’augurio e l’auspicio è che finalmente ci sia la volontà autentica di risolvere con risolutezza i problemi ancora in emergenza, vigilando in contemporanea sul corretto operato degli apparati burocratici, che spesso si sono dimostrati i veri nemici dei cittadini ed autori dei disastri e dei problemi che stanno esplodendo in questi anni.