Consiglio approva ODG per copertura degli ultimi tre mesi del 2022. Adesso la soluzione del problema dipende dalla Giunta

Il documento impegna Bardi e Fanelli, ma la domanda rimane senza risposta: interrompere le prestazioni o no?

Continua a tenere banco in Consiglio regionale la vertenza delle strutture sanitarie accreditate riunite nel comitato “Unità di Crisi Sanitaria - Basilicata”. Nell’ultima seduta, quella del 29 novembre, è stato approvato a maggioranza l'ordine del giorno che impegna la Giunta a trovare e a stanziare le risorse necessarie per scongiurare la grave crisi sanitaria che da mesi sta impattando pesantemente su strutture, lavoratori e pazienti. L’ordine del giorno, presentato dai consiglieri Luca Braia, Mario Polese, Roberto Cifarelli, Carlo Trerotola e Gianni Perrino e approvato da 12 consiglieri su 13 (un astenuto), evidenzia come la tematica sia fortemente rilevante e preoccupa non poco le forze politiche sedute in Consiglio Regionale, consapevoli del disagio che si sta creando soprattutto a danno dei cittadini.

Come si legge in una nota, con il documento approvato si impegna il presidente Bardi e la Giunta regionale “a valutare la possibilità di individuare nel bilancio regionale 2023 (extra fondo sanitario LEA), le risorse da destinare al comparto della specialistica ambulatoriale da privato accreditato. Si tratterebbe di 4,5 mln di euro per la remunerazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale dell’anno 2022 che ad oggi non hanno copertura finanziaria”.

L’Unità di Crisi dà atto ai consiglieri che hanno proposto l'ordine del giorno della loro attenzione e impegno, così come a tutti i consiglieri che hanno votato per approvarlo, consci che si tratta di una questione molto delicata e potenzialmente esplosiva la cui soluzione sta tardando troppo ad arrivare.

Già nella mattinata del 29 novembre, la convocazione in “Seconda Commissione - Bilancio e Programmazione” era stata un segnale di attenzione e rilevanza da parte delle istituzioni. Prima che si svolgesse il Consiglio infatti, il Presidente della commissione permanente Luca Braia, aveva dato seguito alla richiesta di audizione dell’Unità di Crisi, che ha così potuto affrontare presso un organo interno della Regione le questioni che riguardano gli aspetti economici della vicenda, in vista della manovra di assestamento del bilancio regionale.

Quello che è accaduto nell’ultimo Consiglio è dunque un’ulteriore testimonianza di quanto la vicenda del blocco delle risorse alle strutture sanitarie accreditate lucane non passi inosservata e totalmente ingestita. Ciò però non basta. Si tratta sicuramente di un ulteriore passo in avanti, ma il traguardo non c’è. Va ricordato, per precisione dei fatti, che le strutture private che appartengono all’Unità di Crisi hanno visto saldare (per ora ancora sulla carta) i conteggi relativi alle prestazioni erogate fino al 30 settembre di quest’anno. Un risultato ottenuto con non pochi sforzi e con una battaglia iniziata quattro mesi fa.

Per i tre mesi che vanno a chiudere il 2022, invece, fino allo scorso Consiglio, non c’erano certezze. Ma siamo consci e lo abbiamo provato sulla nostra pelle, che anche con una richiesta formale e ufficiale alla Giunta da parte della maggioranza del Consiglio, la concretezza di un risultato non è certa e comunque necessita lunghi tempi.

La questione, dunque, ora ritorna al Presidente Bardi e all’Assessore Fanelli che già in tante occasioni hanno dichiarato e rassicurato sul loro impegno nei confronti di questa grave crisi e che conoscono perfettamente la vicenda e tutto ciò che ha comportato e sta comportando per imprese, lavoratori e per tanti pazienti della nostra regione. Cittadini che non smettono di seguire gli aggiornamenti di ciò che accade e che dimostrano la loro contrarietà a questa assurdità ogni giorno, nelle strutture e con le tante testimonianze di sdegno e rabbia sui profili social.

Ora, ci aspettiamo quantomeno delle conferme di impegno da parte della Giunta e rimaniamo col fiato sospeso, in attesa di una definitiva soluzione ad un grave problema che se non risolto peggiorerebbe ancora di più, e in modo pesante, il complesso quadro della sanità lucana. Purtroppo, proprio sapendo che la Giunta conosce bene la gravità della situazione, non riusciamo a comprendere il perché l'assessore Fanelli e il presidente Bardi, che avrebbero potuto e dovuto predisporre già le risorse necessarie, in occasione dell'approvazione dell'assestamento di bilancio, non l'abbiano fatto.

Non capiamo, inoltre, il silenzio da parte del Presidente e dell’assessore ai quali è stata fatta in più occasioni una ben precisa domanda riguardo la possibilità o meno di continuare ad erogare prestazioni a carico del SSN per l’ultimo periodo dell’anno. Ad ottobre e a novembre le strutture accreditate, in assenza di indicazioni chiare da parte di Aziende Sanitarie Locali e Regione, hanno continuato ad erogare le prestazioni, considerando tra l’altro la circostanza che molte prenotazioni provengono proprio direttamente dalla Regione per il tramite del CUP a cui, contrattualmente, siamo obbligati ad aderire. Tutto questo però senza avere certezza sulla remunerazione di questi ultimi 3 mesi dell’anno.

Quindi si ripropone sempre più urgentemente la medesima domanda “possiamo continuare ad assistere i pazienti? O dovremmo bloccarci completamente, per non rischiare di lavorare ed avere costi senza essere remunerati?” Una risposta crediamo che sia non solo opportuna ma doverosa.

Nel frattempo, è bene sottolineare, la pressione da parte dei cittadini verso le strutture sanitarie accreditate è sempre maggiore, poiché non hanno altre possibilità di ricevere altrove le sacrosante cure. Se ci fossimo irresponsabilmente fermati la catastrofe sarebbe già bella che servita. Ma la Regione non può continuare a caricare i costi dei servizi sanitari, che è tenuta a garantire, sulle spalle delle singole aziende accreditate facendole così per forza di cose fallire.

Ancora una volta saremo costretti ad intraprendere ogni iniziativa affinché il Presidente e la sua Giunta assolvano a quanto necessario, disponibili come sempre a fornire tutta la nostra collaborazione. Considerando che l'assessore e il presidente hanno più e più volte espresso pubblicamente la volontà di risolvere la questione, non possiamo perdere la fiducia riguardo al fatto che non si tireranno indietro di fronte a questa responsabilità e agli impegni presi, avendo avuto, tra l'altro, un forte mandato da parte di tutto il Consiglio Regionale.

Infine, a margine, ma solo perché siamo consapevoli di poter affrontare e fronteggiare solo un’emergenza per volta, un pensiero lo rivolgiamo anche al prossimo anno e a quello che sarà. Lo stesso ordine del giorno approvato il 29 novembre, chiedeva anche “l’impegno a garantire nel bilancio previsionale per l’anno 2023, lo stanziamento di risorse sufficienti a soddisfare la domanda di prestazioni sanitarie da parte della popolazione, afferenti al comparto della specialistica ambulatoriale da privato accreditato, anche prevedendo la riclassificazione della spesa in applicazione del DL 95/2012 art.15, comma 14 s.m.i. (Decreto Balduzzi)”. Sarebbe più che auspicabile che si affrontasse con immediatezza anche il futuro, senza essere sempre costretti a rimediare con misure di emergenza.